Scuola, l’ultimo terremoto: a metà anno cambiano i prof di sostegno

L’ultimo terremoto scolastico è arrivato prima delle vacanze di Natale. Lo scossone riguarda i docenti di sostegno in carica da quattro mesi: le scuole hanno ricevuto la circolare per procedere alle nomine degli insegnanti “aventi diritto” e così il “balletto” dei posti è ricominciato.
Studenti in classe
Studenti in classe Menegazzo Sandro

L’ultimo terremoto scolastico è arrivato prima delle vacanze di Natale. Lo scossone riguarda i docenti di sostegno: le scuole hanno ricevuto la circolare per procedere alle nomine degli insegnanti “aventi diritto” e così il “balletto” dei posti è ricominciato. Alcuni hanno perso il posto, altri sono stati confermati sino alla fine dell’anno. Risultato: Insegnanti rimasti a casa amareggiati, a dir poco, e dirigenti che hanno dovuto spiegare ai ragazzi in primis, poi alle famiglie, che con il nuovo anno ci sarà un nuovo insegnante di riferimento.

A Monza in ogni scuola la situazione è diversa. «Abbiamo cambiato due insegnanti perché sono stati nominati gli aventi diritto – dice Mariano Lo Proto, dirigente del comprensivo Anna Frank – C’è stata qualche lamentela ma i nuovi resteranno sino al 30 giugno o al 31 agosto, dipende dai contratti, quindi la continuità viene garantita. Per un alunno con disabilità il cambio può essere un momento difficile, soprattutto al primo impatto trovare persone nuove può destabilizzare. Ma i nominati hanno tutti la specializzazione e quindi sono insegnanti più che qualificati».

Ecco l’altro problema, non tutti i docenti che sino ad oggi hanno ricoperto l’incarico erano in possesso del titolo, perché la graduatoria per il sostegno si esaurisce molto velocemente.
«Si sapeva di questa situazione di precarietà – continua il dirigente – causata dalla riformulazione delle graduatorie che spero non si ripeta in futuro».

Situazione simile anche al comprensivo di San Fruttuoso, come chiarisce la dirigente Petronilla Ieracitano: «Ho dovuto sostituire due docenti perché sono stati nominati gli aventi diritto. Spero che questo sia l’ultimo terremoto per la scuola. I ragazzi hanno risentito del cambio, c’è stato qualche malumore, ora però l’organico è definitivo».

Un solo cambio in corsa alla media Bellani, perché un docente si è spostato nel via vai attuale, come precisa il dirigente Massimo Granata: «Gli insegnanti sono quasi tutti di ruolo, solo un docente si è spostato. Il problema è la continuità per i ragazzi, e la formazione per i docenti, che è continua. Proprio in questi giorni erano in corso delle attività alla Citterio, in collaborazione con il Cti (centro territoriale di supporto) sul tema dell’inclusione». Tranquilla la situazione al comprensivo di via Correggio.

«Al momento abbiamo 30 docenti su circa settanta bambini – dice Anna Cavenaghi, dirigente del comprensivo – a oggi siamo riusciti a non cambiare nessuno. Quest’anno i meccanismi sono stati molto più farraginosi e complicati e le nomine ne hanno risentito con ripercussioni sugli alunni».

La rabbia si è scatenata anche sui social network . Sulla pagina “Sei di Monza se” una dipendente della scuola media coinvolta aveva raccontato la vicenda raccogliendo i commenti e i sostegni degli utenti. «In questi giorni nelle scuole medie si stanno assegnando in via definitiva le cattedre di sostegno – spiega nel post di settimana scorsa – Oggi nella mia scuola sei persone hanno perso il posto di lavoro, e vi assicuro che per loro non era solo un modo per portare a casa lo stipendio a fine mese».

Tra l’insegnante e il ragazzo con disabilità si crea un rapporto speciale e un distacco improvviso non è facile da spiegare all’alunno.

«E adesso, a quattro giorni dalla fine delle lezioni per le vacanze natalizie questi insegnanti devono lasciare i loro ragazzi, che domani si troveranno davanti a dei perfetti sconosciuti – prosegue nel post – E cosa dirò loro? Che no, Barbara non è andata via perché non ti vuole più bene, che Fabrizio non è arrabbiato con te e non ti vuole più. Cosa dici a un bambino con la sindrome di Down che piange perché vuole il suo “prof”?».