Il “treno dello spaccio” delle Groane, dopo essere stato ospitato sulle colonne del Cittadino con un ampio servizio-inchiesta, ha fatto una fermata anche in prefettura, a Monza, deviando di molto il suo normale percorso. I sindaci brianzoli della tratta, che va da Seregno a Saronno attraversando Seveso, Cesano Maderno, Ceriano Laghetto e Solaro, sono stati convocati giovedì mattina dal prefetto, Giovanna Vilasi, insieme a rappresentanti delle ferrovie, Trenord, per trovare soluzioni ai frequenti problemi di criminalità sui treni e nelle stazioni.
Almeno tre le rapine, ai danni di passeggeri, avvenute nelle ultime settimane. In un caso, l’ultimo, settimana scorsa, i carabinieri hanno arrestato tre presunti responsabili, due magrebini e una italiana, tutti ventenni. Tre tossicodipendenti che hanno rapinato un coetaneo per comprarsi la dose nel vicino parco delle Groane, ormai diventato il centro di spaccio di stupefacenti della zona. Tanto che il treno è sovente utilizzato da spacciatori e clienti per i loro spostamenti (e non solo).
Una situazione che evidentemente deve essere affrontata e risolta, tanto che il prefetto ha raccolto attorno a un tavolo primi cittadini e ferrovie per un incontro dal quale sono emerse alcune proposte per affrontare il problema. Oltre alla necessità di una maggiore vigilanza alle stazioni anche attraverso personale privato, le ferrovie hanno ad esempio suggerito l’istituzione delle “carrozze sicure” con impianti di videosorveglianza e pattugliamenti. Le telecamere rappresenterebbero un deterrente anche nelle stazioni, così come “gli occhi aperti” da parte dei viaggiatori, pronti a segnalare ogni episodio anomalo.
Un percorso che si deve associare anche alla “bonifica” del Parco Groane dalla presenza degli spacciatori, la “calamita” che attira tossicodipendenti pronti a tutto pur di procurarsi il denaro per la dose. Un circolo vizioso che ha indotto il sindaco leghista di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo, che forse polemicamente non ha partecipato personalmente all’incontro, inviando a Monza un assessore, a chiedere al governo l’intervento dell’esercito.