San Giovanni senza fuochi a Monza, sit-in di protesta di Fratelli d’Italia

Confermata per il terzo anno la cancellazione dei Fuochi di San Giovanni, compatrono di Monza: Fratelli d'Italia annuncia un sit-in di protesta.
Monza Fuochi di San Giovanni visti dalla collina di Montevecchia
Monza Fuochi di San Giovanni visti dalla collina di Montevecchia Fabrizio Radaelli

Non si placa l’indignazione della politica per la conferma per il terzo anno della cancellazione dei Fuochi di San Giovanni, compatrono di Monza e appuntamento tradizionale del 24 giugno fino al 2019. Dopo l’appello al sindaco Pilotto di Alessandro Corbetta e della Lega, Fratelli d’Italia annuncia un sit-in di protesta per venerdì 9 giugno in piazza IV Novembre davanti all’ingresso del municipio. L’appuntamento è alle 18 con una delegazione di Gioventù Nazionale insieme al Circolo Territoriale di Fratelli d’Italia.

San Giovanni senza fuochi a Monza, le motivazioni del sit-in

Una decisione partorita dalla Giunta comunale di centrosinistra guidata da Paolo Pilotto, dietro alla quale è stata fornita una duplice spiegazione: una di tipo economico ed una di tipo ecologico – spiega una nota a firma Andrea Mangano (Fdi) e Alessandro Taddei (Gn) – Il circolo territoriale di Fratelli d’Italia-Monza, insieme a Gioventù Nazionale – Monza e Brianza, in merito a questa decisione esprime forte disaccordo e perplessità. Da un punto di vista economico, infatti, appare assurda la motivazione fornita da una Giunta che fino ad oggi non era sembrata così scrupolosa nell’utilizzo del denaro pubblico. Davvero sembrava inappropriato l’investimento in un evento di tal genere? Di investimento parliamo, e non di spesa, appositamente: i fuochi di San Giovanni, pur avendo un costo non indifferente, erano un evento capace di generare interesse, ritorno di immagine e stimolare i consumi interni tramite le migliaia di persone che ogni anno richiamavano”.

San Giovanni senza fuochi a Monza, “decisione che colpisce l’identità della città”

E poi: “Per quanto riguarda l’aspetto ecologico non possiamo che restare ugualmente perplessi dalle contraddizioni di questa Giunta. Se è vero che i fuochi creino (per qualche ora) disagi alla fauna del parco, producendo inquinamento acustico e atmosferico, si poteva in primo luogo pensare ad una collocazione differente. In secondo luogo, come queste motivazioni ecologiche si conciliano invece con la presenza nel parco il prossimo luglio un concerto dalle dimensioni notevoli come quello di Bruce Springsteen? E, in terza battuta, se a guidare le scelte politiche deve essere questo genere di impostazione eco-ideologica, ne consegue che i cittadini monzesi e i brianzoli dovranno temere di vedere l’autodromo smantellato perché fonte di inquinamento? Quello che noi comunque teniamo a sottolineare è che la scelta di non programmare il tradizionale spettacolo pirotecnico di San Giovanni sia una decisione che vada a colpire l’identità di Monza e dei Monzesi”.

San Giovanni senza fuochi a Monza, le parole dell’assessore Bettin

Alle rimostranze aveva risposto, sui social, proprio l’assessore Arianna Bettin, con un lungo intervento in cui tra l’altro aveva sottolineato come “l’anno scorso, mentre si ricominciavano a tenere eventi di massa, concerti, comizi e partite, la scelta politica (dell’allora giunta di centrodestra, ndr) fu fatta e si scelse di non provarci nemmeno, a organizzare i fuochi, ma di organizzare un bel concerto”.

L’assessora ha scritto ancora che “per circa un’ora di evento, i contribuenti avrebbero pagato tra i 100.000 euro e 120.000 – pari all’incirca a un anno di stanziamenti (2022) per i contributi per la cultura, o, per fare un altro esempio, poco meno della metà della stagione del Teatro Manzoni” – di cui oltre la metà solo per la sicurezza”.