Come previsto a vuoto anche la terza votazione per il nuovo presidente della Repubblica nella serata di venerdì 30 gennaio, mentre a partire dalle 9.30 di sabato 31 il gioco, per così dire, si fa duro: cambia la maggioranza necessaria per eleggere il nuovo capo di Stato, non più i due terzi delle camere riunite ma la maggioranza assoluta dei votanti. Al terzo scrutinio poco cambia rispetto ai primi due: raccolgono voti Imposimato (126), Feltri (56), Castellina (33), Bonino (23), Rodotà (22), Barani (21), poi Pagano, Sabelli Fioretti, Gualdani, Guerra, Guccini, Manconi, altri voti vanno a singole persone mentre i dispersi sono 70, le schede nulle 27 e le bianche 513. In diretta da sabato mattina la diretta del quarto voto che, secondo i piani di Renzi, dovrebbe portare Sergio Mattarella al Quirinale.
Intanto i parlamentari brianzoli commentano alla vigilia del voto forse decisivo. Secondo Giuseppe Civati del Pd “Alfano rientra, Berlusconi vota bianca (e chissà quanti voteranno Mattarella, nel segreto dell’urna). Domani si torna a casa con il nuovo Presidente, per farlo saltare ci vorrebbero multipli di 101 (forse 202). Nessuna preoccupazione, quindi, se non quella di capire che cosa cambierà davvero nello schema politico. Tra Amato e Prodi (qualcuno nel Pd li sosteneva contemporaneamente, per dire), passa la mediazione Mattarella, il giusto mezzo. Sarebbe bello se nel pacchetto ci fosse anche il Mattarellum e lo spirito davvero maggioritario che pare scomparso, tra un Italicum e l’altro. In ogni caso, Rocco ci spiega perché il telefono a gettoni possa tornare di moda in momenti come questi, nonostante un certo nuovismo di maniera. Per il resto, lunedì si ricomincia, con i problemi di sempre, con le riforme brutte e tutto il resto”. Nello stesso partito Roberto Rampi scarta e parla d’altro.
Lucrezia Ricchiuti, sempre Pd, si augura l’elezione rapida di Mattarella e teme il peggio: “Domani alle 9,30 si rivota per l’elezione del Presidente della Repubblica e poi di nuovo alle 15,30. Spero che Mattarella sia eletto sabato mattina, anche se io ho il sospetto che chi ha tramato nel 2013 contro Prodi sia già all’opera per cercare di ripetere quella schifosissima operazione”.
Fronte Forza Italia, il senatore Andrea Mandelli se la prende con il tradimento del Nazareno di Renzi e difende Berlusconi:
@mandelli_andrea @MediasetTgcom24 dovete punire questo affronto contro il Presidente e Forza Italia
— laura loretta (@laura1162) 30 Gennaio 2015
Il leghista Paolo Grimoldi invece mette in dubbio la carriera di Mattarella rispolverando l’uranio impoverito in Sardegna:
Mattarella Presidente della Repubblica: Quando era ministro della Difesa si occupò dell'uranio impoverito e dei… http://t.co/wm3qZ7lUTv
— Paolo Grimoldi (@GrimoldiPaolo) 30 Gennaio 2015