“Roghi cittadini”, anche a Monza la moda social

Identificati dalla Polizia due ragazzi, uno minorenne, che avrebbero dato fuoco a della immondizia, fenomeno di devianza giovanile, riscontrato sui social network.

Avrebbero dato fuoco per divertimento ad alcuni cartoni lasciati per strada dai residenti e destinati alla raccolta differenziata. Si tratta di un paio di ragazzi, di 16 e 18 anni sorpresi nella notte da una pattuglia della Squadra Volante della Polizia, a Monza: i due sono stati visti dagli agenti insieme ad altri coetanei correre ed attraversare pericolosamente un incrocio stradale.

Insospettiti, si sono messi sulle tracce dei ragazzi. Alcuni sono riusciti a darsi alla fuga mentre i due sono stati bloccati e trovati in possesso di tre accendini. Sarebbero i responsabili di alcuni incendi appiccati in via Enrico da Monza; tra l’altro uno dei due ragazzi, di origini sudamericane, insieme ad altri coetanei a inizio aprile aveva incendiato alcuni cassonetti tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco per spegnerli. I due ragazzi sono stati portati presso gli uffici della Questura e affidati ai genitori.


La Divisione Ufficio Polizia Anticrimine ha attivato la procedura della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio nei confronti del neomaggiorenne, residente a Milano, mentre ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti dei componenti del gruppetto di ragazzini che già la notte dello scorso 10 aprile erano stati identificati in quanto coinvolti in atti di vandalismo e di incendi in via Zucchi e Piazza Grandi. In quell’occasione, oltre a danneggiare fioriere, tavoli e sedie di un bar, il gruppo aveva dato alle fiamme alcuni cassonetti dell’immondizia. Condotte che si inserirebbero in un più ampio fenomeno di devianza giovanile, riscontrato sui social network, la “moda dei roghi cittadini”: “oggetto di video d’esaltazione e di sfide on line” dicono dalla Questura.

Sul punto il Questore della provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio ha evidenziato come “quest’ultima tendenza è un altro sintomo delle pericolose derive comportamentali che interessano larghe frange di giovanissimi, talvolta alla ricerca di evasione dalla routine, che possono mettere a repentaglio l’incolumità pubblica e quella degli stessi ragazzi, fenomeni a fronte dei quali occorre prestare la massima attenzione, a partire dalla famiglie, al fine di prevenire ed interrompere quelle ulteriori e gravi conseguenze per il percorso di crescita e maturazione dei giovani”.