Identificato l’uomo che il primo gennaio ha accoltellato per una sigaretta in piazza Cavour un barlassinese di 24 anni, saltuariamente buttafuori nei locali. È un albanese di 30 anni, senza fissa dimora, celibe, disoccupato, irregolare in Italia e già noto alle forze dell’ordine per il reato d’immigrazione clandestina. In seguito all’aggressione il brianzolo ha riportato delle gravi lesioni al braccio sinistro, guaribili in 30 giorni di prognosi, ma la piena ripresa dell’arto sembrerebbe compromessa.
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I carabinieri della stazione di Seveso e della compagnia di Seregno sono risaliti all’identità dell’aggressore incrociando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona, le testimonianze raccolte la notte dell’accoltellamento e la descrizione del fuggitivo fornita dai presenti. Nei confronti del trentenne è scattata una denuncia per lesioni gravi personali aggravate. Nelle indagini è rimasto coinvolto anche il fratello dell’albanese di 26 anni, celibe, disoccupato, senza fissa dimora, irregolare e noto alle forze dell’ordine. I carabinieri l’hanno denunciato per favoreggiamento.
Sarebbe stato lui il giorno dell’aggressione ad aiutarlo ad allontanarsi da piazza Cavour prima dell’arrivo dei carabinieri. Quella notte la vittima non si trovava già nella centralissima piazza barlassinese, aveva raggiunto degli amici, che invece avevano partecipato a una festa organizzata in un locale del centro. Le quattro chiacchiere in compagnia però si erano presto trasformate in scontro fisico ed era spuntato addirittura il coltello. Un uomo, che poi risulterà essere l’albanese, si era avvicinato a un amico del barlassinese chiedendo con insistenza al ragazzo di accendergli la sigaretta e quando per l’ennesima volta era stato rifiutato e anzi invitato a lasciarlo in pace, erano volati pugni e spintoni. Il 24enne era intervenuto in difesa dell’amico e l’aggressore, invece di allontanarsi, aveva estratto un coltello. La lama aveva trafitto il braccio sinistro, colpendo una arteria danneggiandogli anche due tendini. Era stato trasportato a sirene spiegate in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale “San Gerardo” di Monza. Aveva perso molto sangue, ma fortunatamente non è mai stato in pericolo di vita anche se per giorni la prognosi è rimasta riservata. Il personale medico l’aveva subito trasferito in sala operatoria, dove era stato sottoposto a una lunga e delicata operazione chirurgica.