Riforma delle Province, la fine della “grande illusione”: mancano i soldi

Il presidente di Monza e Brianza, Santambrogio: non ci sarà la riforma, per ora. Il problema? I finanziamenti.
Luca Santambrogio
Luca Santambrogio Fabrizio Radaelli

È durata qualche mese la «grande illusione» che ha accomunato gli amministratori provinciali italiani: «La riforma degli enti intermedi si allontana – ha constatato giovedì 21 il presidente brianzolo Luca Santambrogio – mentre un anno fa speravamo di poter traghettare le istituzioni alle elezioni di giugno 2024» che, nelle previsioni di molti, avrebbero dovuto sancire la rinascita delle province di primo livello.

A Roma, invece, il meccanismo si è inceppato: «Non è un problema politico – ha commentato Santambrogio – il percorso potrebbe essere completato in dieci giorni. Il blocco non è legato alle riforme per il premierato o l’autonomia delle regioni: la questione è economica in quanto il Governo dovrebbe trovare il miliardo di euro necessario a finanziare le materie che dovrebbero essere riassegnate agli enti intermedi».

Riforma delle Province, la fine della “grande illusione”: a marzo elezioni senza novità

L’iter, è convinto, potrebbe ripartire in un futuro non troppo lontano: «Come ha detto il presidente Sergio Mattarella a ottobre – ha spiegato – non è più possibile che una legge come la Delrio, che avrebbe dovuto essere provvisoria, regoli un ente disciplinato dalla Costituzione».

Domenica 3 marzo, quindi, i sindaci e i consiglieri comunali voteranno per eleggere il presidente e i 16 consiglieri della Brianza: la ricandidatura di Santambrogio alla guida del centrodestra è scontata da mesi mentre il centrosinistra potrebbe puntare sul primo cittadino di Vimercate Francesco Cereda.

Provincia di Monza: gli ultimi quattro anni secondo Santambrogio

Per il presidente è tempo di stilare il bilancio di mandato: «Le linee programmatiche con cui sono stato eletto nel luglio 2019 – ha ricordato Santambrogio – sono state stravolte sei mesi dopo dal covid. Proprio nel momento più travagliato è, però, iniziato a tutti i livelli il rilancio delle province: sul piano locale con il Brianza Restart che ha dimostrato la nostra capacità di resilienza, su quello regionale con il Piano Marshall per la Lombardia, e su quello nazionale con il Pnrr. Sono arrivate moltissime risorse, anche grazie alla rinegoziazione dei fondi Asam, che ci hanno permesso di avviare tante opere tra cui le nuove sedi delle scuole Milani a Meda, del Floriani ad Agrate e del liceo musicale Zucchi a Monza».

Provincia di Monza: gli ultimi dodici mesi e il 2024 del Ptcp

La Provincia, ha tirato le somme il presidente, nel 2023 ha centrato risultati importanti: alla inaugurazione dello Zucchi si sono aggiunte il primo dicembre quella del Palazzo del lavoro in via Grossi, il ritorno nel Consorzio di gestione della Villa Reale e il coordinamento dei comuni interessati dalle tratte B2 e C della Pedemontana.

Il 2024 potrebbe, invece, essere caratterizzato dall’avvio della procedura di revisione del Ptcp, il piano che indirizza la programmazione urbanistica in Brianza, che tra qualche mese compirà dieci anni: «In un decennio il mondo è cambiato – ha dichiarato Santambrogio – andranno modificati alcuni obiettivi e confermati quelli relativi alla tutela del verde e alla sostenibilità ambientale».

Fino al 2026, ha proseguito, via Grigna sarà impegnata a monitorare «con grande attenzione» i cantieri del Pnrr per evitare ritardi che rischierebbero di far saltare i finanziamenti. Ha, invece, un orizzonte più lontano l’eventuale varo di un’aggregazione tra Brianzacque e le società pubbliche che gestiscono la raccolta e il trattamento dei rifiuti.