La raccolta differenziata sevesina, partita otto mesi fa a Baruccana e da dicembre estesa pure in centro e all’Altopiano, diventa un modello in Lombardia. Al punto che il “caso Seveso” è pronto per essere esportato – a Seregno partirà a luglio 2015 – e si è guadagnato una conferenza stampa ad hoc al Pirellone, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi. Presenti il sindaco di Seveso, Paolo Butti, il presidente di Gelsia Ambiente, Massimo Borgato e Fabrizio Piccarolo di Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Dopo i primi intoppi di dicembre, in cui non era raro trovare sacchi per strada con l’adesivo “sacco non conforme”, ad oggi a Seveso si registra una diminuzione del secco non riciclabile di circa il 50% e un aumento di differenziata del 15%, con un +14% per carta e cartone, un +41% per il sacco giallo multi leggero (plastica, acciaio, alluminio), un +26% per l’organico (umido), numeri che, nel loro insieme, documentano un incremento della percentuale di raccolta differenziata che sfiora la soglia dell’80%. Superando pure i termini previsti dalla normativa vigente.
Inoltre, il sacco blu con microchip consente di calibrare la tariffa ad personam secondo il principio di “chi inquina paga”.
«Meno butti via e meno paghi. È questo l’obiettivo principale d’un progetto a cui Regione guarda con sincero interesse» ha commentato l’assessore Terzi, mentre Massimo Borgato, di Gelsia, ha aggiunto «gli eccezionali risultati ottenuti con l’iniziativa “Un sacco giusto” sono frutto del lavoro sinergico tra tutti i protagonisti coinvolti nel progetto che pone le basi per l’attivazione d’un sistema tariffario più equo».
«L’attenzione all’ambiente rappresenta a Seveso un vincolo comunitario che ha solide basi vista la nostra storia – ha evidenziato il sindaco – E questo progetto contribuirà a rendere la città sempre più simbolo di riferimento per la tutela e valorizzazione ambientale». «La collaborazione con Gelsia – il commento di Fla – nasce dalla volontà di radicare ancora di più il nostro lavoro di ricerca e formazione nel luogo che ha dato origine alla Fondazione».