Ricatto a luci rosse a un 30enne, arrestato un 21enne residente a Monza

Con un quarantenne ligure ha estorto 16mila euro a un trentenne di Cantù minacciato di rivelare ai suoi cari che aveva adescato un transessuale. Per questo un 21enne di origine rumena, M.F.B., residente a Monza, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e della Stazione di Cantù.
Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri

Con un quarantenne ligure ha estorto 16mila euro a un trentenne di Cantù minacciato di rivelare ai suoi cari che aveva adescato un transessuale. Per questo un 21enne di origine rumena, M.F.B., residente a Monza, e la sua “spalla” D.B., residente ad Alessandria, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo e della Stazione di Cantù. Il 21enne si è assunto tutte le responsabilità, scagionando il 40enne, solo un accompagnatore, e per questo rimesso in libertà. Il 21enne è invece finito in carcere.

Una vicenda iniziata ai primi di agosto, quando il trentenne, alle prese con problemi di natura sentimentale, attraverso un sito internet ha organizzato un appuntamento con un’accompagnatrice transessuale. All’appuntamento, tuttavia, si sono presentati il 21enne e il quarantenne, con un travestimento improvvisato. A quel punto il trentenne ha deciso di tornare sui suoi passi ma il 21enne rumeno l’ha costretto comunque a pagare qualche centinaio di euro per la prestazione mai avvenuta.

Poi, con telefonate e messaggi le richieste di denaro sono proseguite con la minaccia di far sapere ai familiari dell’appuntamento a luci rosse. Il trentenne, intimorito, avrebbe pagato circa 16mila euro in contanti tra il 5 e il 13 agosto. Poi, esasperato, ha deciso di denunciare l’accaduto ai carabinieri, che, dopo aver effettuato alcune indagini, hanno confermato l’estorsione e preparato un incontro trappola con gli aguzzini, a Cantù, per il pagamento di un’altra tranche.

Al momento del passaggio del denaro i militari hanno bloccato i due sospetti che hanno reagito e sono stati quindi accusati anche di resistenza a pubblico ufficiale. Durante l’interrogatorio di convalida il 21enne di è preso tutta la responsabilità dell’accaduto, dicendo che il compagno non aveva preso parte all’estorsione.