Reggia, associazioni e comitati di Monza: “Diteci cosa c’è nel masterplan”

Le associazioni e i comitati di Monza chiedono trasparenza sul masterplan che guiderà lo sviluppo futuro del parco e della Villa reale.
L’avancorte della Villa reale
L’avancorte della Villa reale

Crediamo che da parte delle istituzioni coinvolte sia doverosa la più completa e sollecita diffusione del documento e l’apertura di un confronto pubblico prima che si effettuino scelte esiziali per il complesso monumentale”. Le associazioni e i comitati di Monza tornano a puntare l’attenzione sul masterplan che guiderà lo sviluppo futuro del parco e della Villa reale: lo fanno attraverso un documento rivolto non solo al sindaco Paolo Pilotto, presidente del Consorzio Villa reale e parco di Monza, e al suo direttore Giuseppe Distefano, ma anche ad Aria S.p.A. in qualità di capofila del raggruppamento di imprese incaricato di redigere il masterplan.

Reggia, associazioni e comitati di Monza: documento sottoscritto da 17 realtà

A firmarlo sono diciassette realtà attive sul territorio in ambito culturale, sociale e urbanistico, che chiedono “ai soggetti istituzionali” e “ai professionisti incaricati” di “rendere pubblico il documento mettendo a tacere voci e illazioni e aprendosi a un confronto con la cittadinanza che, fra l’altro, è previsto dal capitolato relativo all’assegnazione dell’incarico”.

Alla fine di novembre alcune indiscrezioni avevano anticipato alcuni degli interventi che pare siano previsti dal masterplan e che hanno presto messo in allarme le associazioni e i comitati della città che, appunto, nel documento di mercoledì 28 dicembre bocciano, tra le altre, il possibile “recupero del rudere del catino di alta velocità” e l’eventuale “realizzazione di una cittadella dello sport, una sorta di luna park motoristico”.

Reggia, associazioni e comitati di Monza: “Sembra emergere una ulteriore frammentazione in aree con destinazioni non coerenti”

Non sappiamo sino a che punto le indiscrezioni rispondano alla realtà del piano – spiegano le organizzazioni – ma, se lo fossero, chi sperava in una rinascita del complesso monumentale basata sul principio originario che ne ispirò il disegno unitario e su una sua chiara identità, resterà deluso e avrà non pochi motivi di preoccupazione. Ciò che sembra emergere, infatti, è un’ulteriore frammentazione del monumento in aree con destinazioni non coerenti l’una con l’altra”.
Per quanto alla fine di novembre il direttore del Consorzio Distefano abbia dichiarato al Cittadino che di deliberato, al momento, «non c’è ancora nulla» e che «il confronto con la cittadinanza», voluto anche dal sindaco Paolo Pilotto, «ci sarà», i comitati e le associazioni ribadiscono che “si sta creando nell’opinione pubblica uno stato di incertezza che alimenta perplessità e crescenti preoccupazioni attorno alle scelte per il futuro”.