«Di deliberato al momento non c’è ancora nulla, e questo perché il lavoro che stiamo mettendo a punto è così importante, e strategico per lo sviluppo dell’intero complesso monumentale, che abbiamo tutto l’interesse a procedere ragionando in profondità su ogni singola azione».
Il direttore del Consorzio Villa reale e Parco di Monza Giuseppe Distefano risponde così alla presa di posizione del Comitato per il parco Antonio Cederna – Comitato La Villa reale è anche mia, diffusa nella mattinata di martedì 29 novembre anche in seguito alla pubblicazione di un articolo sul quotidiano “Il Giorno”, in cui si svelavano in anteprima interventi previsti dal masterplan.
Reggia di Monza: masterplan in arrivo, le indiscrezioni
Interventi che pare contemplino – tra gli altri – “una torre panoramica all’ingresso di porta di Monza” (ipotesi però subito smentita da Distefano), “un nuovo viale che dalla rotonda dell’Appiani arrivi dritto a Cascina Bastia”, futuro “foyer del parco e polo della ristorazione”, la riqualificazione “della collinetta di Vedano per ospitare spettacoli all’aperto”, la divisione del Serrone “in varie porzioni per ospitare pubblici esercizi affacciati verso il roseto e la corte d’onore della Villa” (non negozi, se non bookshop o attività analoghe, dice il Consorzio).
Reggia di Monza: masterplan in arrivo, le richieste dei comitati ambientalisti e la risposta del Consorzio
Dopo anche l’approfondimento pubblicato dal Cittadino lo scorso 3 novembre e dedicato ai ritardi accumulati negli anni nella redazione del piano regolatore che definirà il futuro del complesso per i prossimi decenni, «ciò che sembra emergere» dalle indiscrezioni uscite «è un’ulteriore frammentazione del monumento in aree con destinazioni non coerenti l’una con l’altra», ritengono i portavoce dei comitati Bianca Montrasio e Roberto D’Achille invitando «i soggetti istituzionali e i professionisti incaricati rendano pubblico il documento mettendo a tacere voci e illazioni e aprendosi a un confronto con la cittadinanza».
«Il confronto con la cittadinanza ci sarà: nelle ultime riunioni, riprese a pieno regime dall’insediamento della nuova giunta, abbiamo discusso del modello da attivare per avviare presto un’azione», fortemente voluta anche dal sindaco di Monza Paolo Pilotto, «che possa essere realmente partecipativa», aggiunge Distefano precisando che «la riservatezza dell’iter ancora in corso è stata dettata dalla volontà di non diffondere ipotesi ancora non condivise in via definitiva da tutte le realtà aderenti all’accordo di programma» approvato nel dicembre 2017.
Reggia di Monza: masterplan in arrivo, alcuni punti fissi
E se i ritardi che da allora si sono accumulati sarebbero da attribuire ai ripetuti rinvii del lancio della gara per l’effettiva redazione del masterplan (il cui termine era stato fissato nel febbraio 2020, a due anni dalla firma dell’accordo di programma) e alle pause legate agli appuntamenti elettorali (le ultime quelle relative alle amministrative monzesi della scorsa estate), alcuni punti fissi intanto restano.
A partire dai 32 milioni – o poco meno – ancora da destinare (dei 55 in dote da Regione Lombardia, infatti, 23 sono già stati assegnati) e dalla volontà, molto forte, «di rendere l’intero complesso economicamente sostenibile nel lungo periodo, secondo il modello delle altre grandi regge europee: vale a dire individuando il giusto punto di equilibrio tra valorizzazione culturale e recupero di risorse necessarie al suo sostentamento. Del resto, un paio di secoli fa – conclude il direttore Distefano – il complesso è stato realizzato con il presupposto di essere autosufficiente. Ed è proprio a quel paradigma che vogliamo riavvicinarci».