Redditi falsi e box gratis, a Carnate s’allarga lo scandalo delle case Aler

Dichiarazioni false, box non pagati, graduatoria stravolta in pochi mesi, con l’esclusione di ben 30 dei 44 inizialmente ammessi: è con il pugno di ferro che l’amministrazione Nava sta cercando di rimettere ordine nel caos delle case popolari.
Le case Aler di via Brianza.
Le case Aler di via Brianza.

Dichiarazioni false, box non pagati, una graduatoria stravolta in pochi mesi, con l’esclusione di ben trenta dei quarantaquattro inizialmente ammessi: è con il pugno di ferro che l’amministrazione Nava sta cercando di rimettere ordine nel caos delle case popolari. Già all’indomani dell’insediamento era partito un vero e proprio giro di vite contro chi da anni non pagava i canoni di locazione, e non sempre per ragioni di difficoltà economica. Ora un nuovo capitolo della vicenda, alla chiusura del bando per l’assegnazione degli alloggi, per cui il comune si è affidato all’Aler.

«Di quarantanove domande pervenute, quarantaquattro sono state prese in considerazione in una prima graduatoria– spiega il sindaco Daniele Nava – di queste, ben trenta presentavano elementi di non veridicità. Perciò la graduatoria è stata del tutto sconvolta». In seguito a controlli strettissimi, avviati con l’Aler e con i Caf, che si sono occupati di raccogliere le richieste, sono saltati fuori i tentativi dei “furbetti” di accedere alle case popolari senza averne i requisiti, anzi, addirittura taroccandoli.

«Il bando faceva riferimento ai redditi del 2011: molti per esempio hanno scelto di presentare quelli di altri anni, che facevano più comodo, cioè che erano più bassi», ha proseguito il sindaco, annunciando che tutte le dichiarazioni non veritiere sono state inoltrate alla Procura della Repubblica per gli approfondimenti del caso. Durissimo il commento del sindaco: «I cittadini devono sapere che ci sono i diritti, ma ci sono anche i doveri da rispettare. Tutti paghiamo le tasse e chi è beneficiario di un bene non si può permettere di prendere in giro tutta la comunità che lo sostiene».

La scorsa settimana, nuova assemblea con tutti gli inquilini e i richiedenti, durante la quale la giunta ha messo in chiaro il percorso che intende affrontare. Mentre è venuta a galla un’altra magagna. «Visionando i contratti, ci siamo accorti che nelle case di via Brianza nessuno paga il box dal 2006 al 2007. Questa settimana abbiamo fatto una ricognizione completa e dal primo gennaio chi vorrà il box dovrà richiederlo, gli altri riconsegnarlo.

Tutti pagheranno gli arretrati, perché tra l’altro il canone in questo caso è a mercato libero. I cittadini hanno detto che la colpa non era loro, che era stato il comune ad assegnarli. Ne abbiamo sentite di tutti i colori – ha concluso Nava – ma d’ora in avanti le regole sono queste, a prescindere da quello che prima di noi qualcuno può aver promesso. È una questione di serietà».