Rapinò un’anziana con il nipotino: “soggetto socialmente pericoloso”, la Questura di Monza lo espelle dall’Italia

Un cittadino marocchino appena scarcerato dopo aver scontato 3 anni e 10 mesi per rapina aggravata è stato accompagnato presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo (GO) in attesa di essere allontanato dall’Italia in quanto “soggetto socialmente pericoloso”.
Polizia di Stato Monza
Polizia di Stato Monza Roberto Magnani

Un altro accompagnamento a un Cpr in vista dell’espulsione dal territorio italiano da parte della Quesrtura di Monza. Giovedì 3 febbraio personale dell’Ufficio Immigrazione degli uffici di via Montevecchia ha accompagnato un cittadino marocchino – appena scarcerato dopo aver scontato una pena detentiva di 3 anni e 10 mesi per rapina aggravata, lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale – presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo (GO).

Nel 2018 – riportano dalla Questura – l’uomo aveva rapinato una donna anziana mentre conduceva un passeggino con il nipotino di due anni, aggredendola alle spalle per strapparle la borsa. La vittima era finita a a terra, trascinando con sé il passeggino: sua lei che il bambino si erano procurati lievi lesioni. Nella stessa giornata si era anche reso responsabile di un furto a bordo di un’autovettura e, all’arresto, si era scagliato contro gli agenti durante le operazioni di fotosegnalamento, provocando anche a loro lesioni non gravi.

Irregolare in Italia dal 2005 e noto anche per spaccio di sostanze stupefacenti, “cumulando, dal 2009 al 2017 condanne per un totale di circa 5 anni” precisano dalla Questura, più volte oggetto di provvedimenti di espulsione, mai materialmente eseguiti a causa dei numerosi alias dichiarati in occasione dei numerosi arresti, si sarebbe inoltre reso responsabile: “di episodi di intemperanza nelle strutture carcerarie dove è stato detenuto”.

Scontata la pena, nei suoi confronti è stata quindi disposta l’espulsione dal territorio dello Stato come soggetto socialmente pericoloso. Accompagnato in Friuli, “sarà trattenuto per il tempo necessario all’esecuzione del provvedimento espulsivo per il definitivo allontanamento dal territorio italiano” concludono dalla Questura.