Rapinò un bar a Lentate e rimase a secco con l’auto: condanna definitiva, finito in carcere

Condanna definitiva a un anno e dieci mesi per un 39enne, la rapina contestata avvenne nel 2021
I carabinieri in via Roma a Lentate sul Seveso

Pena definitiva e arresto per un 39enne di Lentate per una rapina commessa il 30 luglio 2021 in un bar della cittadina dove aveva affrontato la titolare, una donna di 47 anni, con un coltello fuggendo su una Audi A3 nera con il registratore di cassa salvo poi rimanere a secco, dopo soli 2 chilometri, alle porte di Misinto, tanto da doversi fare venire a prendere dai genitori.

Lentate, aveva gettato il registratore di cassa dall’auto

Immediatamente dopo la rapina, i carabinieri del Comando Stazione di Lentate sul Seveso, grazie alla descrizione fornita dalla vittima, erano riusciti a mettersi subito sulle tracce del sospettato, tra l’altro già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, che durante la brevissima fuga, si era liberato del coltello e del registratore di cassa, lanciandoli dal finestrino, nel frattempo aveva deciso di costituirsi ed era giunto in caserma accompagnato dai genitori.

Lentate, sospettato di altri due episodi

Durante gli accertamenti, i militari dell’Arma erano riusciti ad attribuire al sospettato altri due episodi accaduti sempre a Lentate sul Seveso, un furto con destrezza di un blocchetto di sessanta gratta-e-vinci “Il Miliardario” del valore complessivo di 300 euro, affrontando anche in quel caso una donna che lavorava dal sola in un bar e la paternità di scritte minacciose apparse su una parete di un condominio di via Roma: “Agli spioni gli spezzo le gambe. Sapete chi sono e io so chi siete voi!”.

Lentate, condannato a un anno e 10 mesi per la rapina

Il 39enne nella circostanza era stato denunciato in stato di libertà per rapina aggravata, furto aggravato e minacce. Lunedì 27 marzo è arrivata la condanna in via definitiva a un anno e dieci mesi di reclusione per la rapina, dopo esser stato rintracciato dai carabinieri in una palazzina del centro città a Como, è stato arrestato ed è stato trasferito nella casa circondariale del capoluogo dove sconterà la pena inflittagli, in attesa che si definisca la sua posizione per gli altri reati per i quali risulta imputato.