Nelle strade e nelle piazze di Monza non si potranno uccidere, spennare, spellare galline, conigli e selvaggina varia ma si potranno eviscerare i pesci. Non si potranno vendere canarini, criceti e altri animali vivi mentre potranno essere smerciati «prodotti ittici» tutt’altro che morti: è scritto, nero su bianco, sul nuovo regolamento dei mercati, delle fiere e delle sagre approvato lunedì all’unanimità dal consiglio comunale. Esponenti di maggioranza e opposizione si sono appassionati ai passaggi più pittoreschi del testo, che aggiorna quello del 1986, quasi quanto ai divieti imposti dal regolamento per il benessere degli animali che all’epoca della giunta Faglia per parecchie settimane ha inchiodato l’aula in infinite discussioni. Lunedì lo scambio di battute sulle varietà di bestie vive e morte che potranno essere esposte sulle bancarelle è durato solo qualche minuto: giusto il tempo per rafforzare con qualche dettaglio l’articolato illustrato dall’assessore alle Attività produttive Massimiliano Longo. L’aula ha, tra l’altro, reintrodotto la possibilità per gli operatori di volantinare e distribuire materiale con cui propagandare le merci mentre ha mantenuto il divieto di suonare, cantare, urlare per attirare i clienti e di predire il futuro.
I consiglieri non hanno, invece, avuto nulla da ridire sul giro di vite nei confronti degli ambulanti che infrangeranno le norme, invaderanno con i loro banchi gli spazi assegnati ai colleghi, occuperanno i passaggi di sicurezza, danneggeranno strade o piante, venderanno merci deteriorate o alimenti non idonei al consumo, si lasceranno andare a comportamenti contro la decenza o, addirittura, violenti. Per loro, in sostituzione di multe che il più delle volte non vengono pagate, scatterà la sospensione dell’autorizzazione fino a venti mercati. «Nei mercati – ha spiegato Longo – la situazione è molto delicata: al Cederna, dove gli stalli sono ben delimitati, c’è chi non li rispetta e ha un atteggiamento molto arrogante anche nei confronti degli agenti. Vogliamo evitare che il quadro peggiori e che, come accaduto in altre città, degeneri in scontri tra ambulanti». Il testo, ha precisato l’amministratore, è stato perfezionato con la collaborazione delle associazioni di categoria.
Il regolamento avrà una sorta di coda, chiesta dall’intero consiglio comunale che ha sottoscritto un ordine del giorno proposto dal democratico Egidio Longoni. La giunta dovrà predisporre un secondo articolato «snello e specifico» per disciplinare le feste di quartiere sulle aree pubbliche. Il testo votato lunedì, infatti, secondo l’aula potrebbe creare parecchie difficoltà amministrative e burocratiche alle associazioni e alle scuole che partecipano alle consulte e potrebbe scoraggiare l’organizzazione di manifestazioni senza fini di lucro che prevedano la distribuzione di cibi e bevande. Il futuro documento dovrà, quindi, semplificare le procedure, valutare la possibilità di azzerare i tributi e garantire il supporto degli uffici ai promotori degli eventi aggregativi.