Mentre pregava davanti alla lapide dell’ossario dei suoi genitori, nel cimitero di via Reggio, a Seregno, è stata improvvisamente assalita da insetti e il suo braccio sinistro in un batter d’occhio s’è riempito di punture. E’ successo venerdì 23 agosto, intorno alle 13.30. «Mi trovavo nella parte sinistra dei nuovi colombari dove ci sono le cellette degli ossari dei miei genitori che guardano il campo english-style, ho spostato del verde che penzolava dall’alto e mi sono vista investire e pungere da numerosi insetti».
«Presa dall’agitazione – prosegue – per il timore di uno choc anafilattico e assai dolorante ho raggiunto l’edificio della portineria dove generalmente c’è qualche addetto, ma giustamente vista l’ora, bussando alla porta non ha risposto nessuno. Mi sono recata alla vicina fontanella per bagnare il braccio. Sono tornata sui miei passi e finalmente ho intravisto un addetto che varcava il cancello. Ho chiesto se aveva qualche prodotto per la medicazione. La risposta è stata secca e perentoria: non abbiamo niente. Poi s’è ricordato che nel frigo esisteva una bustina di gel termico, ma non c’era una benda per fissarla. Alla meno peggio ha sfilacciato uno straccio tanto da poter creare un laccio. Sono corso a casa chiedendo consiglio ad una vicina che mi ha fornito una pomata».
Alla donna non interessa tanto far conoscere quello che le è accaduto, quanto piuttosto denunciare la mancanza di un piccolo pronto soccorso nella portineria del camposanto di via Reggio. «In qualsiasi ora del giorno il camposanto è frequentato da tante persone- ha aggiunto- soprattutto anziani e può capire a tutti, per una qualsiasi ragione, di farsi male. Una medicazione, sia pur parziale, sul posto può aiutare ad alleviare o contenere il malanno».
L’appello. «Alla luce di questa brutta avventura- ha proseguito- mi permetto di chiedere all’amministrazione comunale e in particolare all’assessore che si occupa del cimitero di dotare il più presto possibile la portineria di un piccolo pronto soccorso, tanto da poter essere accessibile a tutto, ma anche di istruire il personale in caso di piccoli incidenti da parte dei fedeli ed essere in grado di portare loro un primo soccorso. Credo che possa essere una spesa sopportabile. Il mio braccio a distanza di 8 giorni è ancora gonfio nonostante le cure».