Province, Regione contro il Delrio «Delegate a noi l’organizzazione»

Il consiglio regionale trova la quadra e vota la richiesta a Roma di delegare alle Regioni la gestione degli enti intermedi. Come le Province sulla strada dell’abolizione. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità mercoledì 12 febbraio. .
Dario Alllevi, presidente della Provincia di Monza, con Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale
Dario Alllevi, presidente della Provincia di Monza, con Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale Fabrizio Radaelli

Il consiglio regionale trova la quadra e vota la richiesta a Roma di delegare alle Regioni la gestione degli enti intermedi. Come le Province sulla strada dell’abolizione.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità mercoledì 12 febbraio con l’assenza, al momento del voto, di Patto civico e M5S. Si tratta di fatto della richiesta di modifica del Ddl Delrio per l’abolizione delle Province. A partire da un cambiamento sostanziale: un’azione di pressing su Parlamento e Governo affinché «alla Regione venga attribuita la facoltà di istituire, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, enti di area vasta, attribuendo integralmente alla competenza regionale la disciplina dell’ordinamento di tali enti, ferma restando la necessità di forme di responsabilizzazione economico-finanziaria e di invarianza della spesa complessiva».

Il documento chiede un freno alla «proliferazione delle Città metropolitane per evitare “rischi di sovrapposizione con le funzioni e le competenze regionali”» e che «sia garantita alle Regioni la più ampia e concreta partecipazione al processo di riordino complessivo dell’assetto costituzionale al fine di rendere effettivo il principio di leale collaborazione tra i livelli di governo».

L’ordine del giorno – riferisce il consiglio regionale – è stato approvato all’unanimità con 49 voti a favore da maggioranza e Pd. Movimento 5 Stelle e Patto civico non hanno partecipato al voto». «Non è un nuovo centralismo che potrà risolvere i problemi del Paese – ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo – Senza più alcun livello istituzionale tra il cittadino singolo e lo Stato, senza corpi intermedi, società di mezzo, autonomie locali ci sarà solo meno libertà e meno benessere. La Lombardia ha il dovere di svegliarsi e portare al livello nazionale una proposta articolata di riforma. Siamo chiamati a difendere le Regioni, le autonomie locali e sociali, non per tutelare posti o istituzioni vuote, perché sono un baluardo per la libertà e il benessere di tutti. Qualcuno pensa veramente, ad esempio, che la nostra sanità sarebbe migliore se gestita da Roma, anziché dalla Regione? Il rischio che stiamo correndo è altissimo: sacrificare le autonomie locali, figlie di una tradizione civica millenaria, buttandole via senza renderci conto del danno che facciamo».