La presenza ormai è segnalata anche a Monza e Brianza, le trappole per catturare la Popillia Japonica puntellano i prati dalla Boscherona di Monza alla provincia. Il coleottero emerge dai prati e mangia voracemente fiori e piante sia che si trovi in un parco o che cali su un balcone: nel menu fogliame, frutta, rose, ortensie, lauro, ibiscus.
Le trappole sul territorio di Monza sono anche del tipo “attract and kill”: sono più di 2000 nelle province colpite – oltre alla Brianza anche Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi e Pavia – sono formate da un treppiede ricoperto da una rete impregnata di insetticida che attira il coleottero tramite attrattivi specifici portandolo a morte.
Un’azione della Regione Lombardia con Ersaf per un piano di controllo che chiede anche la collaborazione dei cittadini.
Tramite l’App FitoDetective (per Android e iOs) è possibile ricevere informazioni relative ad organismi nocivi alle piante, “in maniera rapida e semplice direttamente sullo smart phone e aiutare il Servizio Fitosanitario a proteggere il verde e la biodiversità in Lombardia inviando la segnalazione di casi sospetti”. Non si può segnalare se si è già in una zona riconosciuta come focolaio. Segnalazioni particolari si possono fare a infofito@regione.lombardia.it o a popillia@ersaf.lombardia.it.
Alcuni consigli per orti o giardini. In presenza di individui isolati si può procedere alla raccolta manuale in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone.
I frutti si possono proteggere coprendo la chioma degli alberi con una rete antinsetto “che deve essere scossa al mattino presto quando i coleotteri sono pressoché immobili”.
“In presenza di un’infestazione importante – dice la Regione – è possibile intervenire con prodotti insetticidi o repellenti registrati per frutta, ortaggi o piante ornamentali, disponibili per uso non professionale. L’effetto del trattamento però è di breve durata perché l’insetto è molto mobile e sono possibili reinfestazioni dalle aree verdi limitrofe”.
Le trappole invece rischiano di richiamare più insetti di quelli che riescono a contenere.