Sarà un anno tutto in salita, almeno quanto lo è stato il 2015: il 2016 non promette nulla di buono per la Provincia di Monza e Brianza. Il presidente Gigi Ponti, del resto, non fa nulla per nascondere le difficoltà: da Roma non sono in arrivo le risorse necessarie per garantire i servizi essenziali tra cui il trasporto pubblico locale, la manutenzione delle strade e delle scuole.
«I tagli – spiega Ponti – sono stati confermati. Vedremo se il Sose, la Società del ministero delle Finanze che ripartisce i finanziamenti, ci restituirà qualcosa».
In via Grigna sperano che i tecnici romani riconoscano gli errori commessi nell’attribuzione dei trasferimenti assegnati alla Brianza e contano di recuperare qualche fondo. «Per chiudere il bilancio 2015 – ricorda il presidente – abbiamo spazzolato tutto quello che avevamo. Ora dobbiamo cominciare a riflettere su come organizzare il preventivo 2016».
Alla Provincia, par di capire, non rimarrà altra strada che rivolgersi ai parlamentari locali per cercare di strappare qualche denaro per far viaggiare i pullman utilizzati da studenti e pendolari: «Noi – commenta Ponti – faremo la nostra parte, ma il Governo dovrà fare la sua».
Il presidente sarà impegnato anche sul piano strategico per tentare di definire quale direzione dovrà imboccare il territorio: se guardare a Milano o verso Como e Lecco nella costruzione della Grande Brianza. Il dibattito, afferma, dovrebbe servire a evitare che la Regione cali dall’alto la nuova mappa delle aree vaste: «Dovremo capire – dice – quale organizzazione amministrativa darci per fornire ai cittadini punti di riferimento chiari». L’obiettivo è quello di «non tornare al passato» senza, però, negare le relazioni con Milano: proprio per questo a metà gennaio inviterà a confrontarsi i presidenti delle province di Como e di Lecco, i sindaci delle due città e il primo cittadino di Monza, Roberto Scanagatti.