Aumento della mortalità associato ad un calo della natalità, invecchiamento generalizzato della popolazione, ulteriore notevole incremento del numero dei single. È la fotografia di Lissone resa nota dall’ufficio Anagrafe del Comune attraverso un dettagliato e strutturato lavoro di analisi della popolazione lissonese nel 2020 da cui è scaturito l’Annuario Statistico dei Servizi Demografici.
“La consueta fotografia scattata dall’Annuario Statistico Demografico diviene nel 2020 ancor più importante considerata l’eccezionalità dell’anno passato e l’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto anche sugli abitanti della nostra città – commenta Renzo Perego, assessore ai Servizi demografici -. Il prevedibile aumento della mortalità associato ad un costante, ma progressivo, calo della natalità induce riflessioni sulla vision amministrativa del Comune e sulla progettualità dei servizi da offrire a una popolazione che per età anagrafica si dimostra sempre più anziana”.
I cittadini lissonesi crescono, seppur di poco, anche nel 2020, raggiungendo il dato di 5.024 abitanti per chilometro quadrato, un indicatore che conferma la città fra quelle più densamente abitate dell’intera Regione Lombardia e d’Italia.
In data 31 dicembre 2020, la popolazione residente è di 46.574 persone, di cui 22.838 maschi e 23.736 femmine; il 30,74% ha tra i 45 e 65 anni d’età; il 9,22%, pari a 4.292 persone, è straniera. Nel 2020 sono stati registrati complessivamente 485 decessi (256 maschi e 229 femmine), mentre i nuovi nati sono stati 371 (196 maschi e 175 femmine), con un saldo negativo di 114.
Il tasso di mortalità è il più alto registrato dal 1996 con un valore a fine 2020 del +10,4 per mille, incrementato di 2 punti percentuali rispetto al 2019 quando si era attestato all’8,4 per mille.
Dopo due anni di crescita pari a zero per la prima volta nella città di Lissone si assiste ad un salto di crescita negativo della popolazione che si allinea con le tendenze nazionali e che è dovuto sia ad un rilevante aumento dei decessi e contestualmente da un decremento del numero dei neonati nel corso dell’anno segnato dal Covid-19.
Il saldo migratorio è il più basso rilevato negli ultimi 20 anni pur rimanendo positivo: il numero di stranieri registra un lieve aumento (+0,06% sul totale della popolazione).
Le famiglie mononucleari sono tra le tendenze di rilievo: la quota di nuclei familiari formati da un solo componente aumenta negli anni e nel 2020 raggiunge quota 34,14%. Tra i nuclei monofamiliari nel 2020 si registra una maggioranza di soggetti non sposati (più del 45%) e una quota rilevante di vedovi (25,4%), soprattutto tra le donne (tra i vedovi l’83,60% è donna).
E ancora. Nel 2020 solo stati celebrati solo 59 matrimoni (16 riti religiosi, 43 riti civili), in netto calo rispetto agli ultimi anni, ma incide il dato Covid.
La composizione della popolazione di origine straniera conferma i trend degli anni passati. La percentuale di nati stranieri è aumentata negli anni: si è passati dal 2,5% del 2002 al 18% del 2020.