Superata la criticità dell’occupazione abusiva della Petitosa di Seveso. Le forze dell’ordine hanno trasferito l’improprio residente in carcere a Monza per delle precedenti pendenze con la legge, ma rimane da risolvere il problema del recupero della struttura. Il futuro della Petitosa, dependance di Villa Dho immersa nel verde ed utilizzata in passato come sede di associazioni ed attività sociali e culturali, è a una svolta.
La Petitosa occupata: un uomo arrestato per precedenti pendenze con la legge
Recentemente un uomo noto in paese per precedenti atti di vandalismo, tra le altre cose, aveva occupato i locali per alcuni giorni, allacciandosi anche all’acqua corrente di una fontanella con un tubo.
Una situazione che le forze dell’ordine hanno risolto prima con una denuncia da parte della Polizia Locale e successivamente con la presa in carico dei carabinieri e il trasferimento in carcere. Liberata, la Petitosa ora dovrà essere restaurata per poter finalmente essere presa in gestione all’associazione La Torre che, in teoria, se la sarebbe aggiudicata in un bando dello scorso mese di agosto, quasi un anno fa. Il bando era stato studiato e avviato dalla precedente amministrazione Allievi, prima delle dimissioni del sindaco. Eseguito e chiuso durante il periodo di gestione del commissario prefettizio, i locali non sono però mai stati disponibili per l’associazione, perché si trovano in condizioni pietose, ai limiti dell’inagibilità. Il tetto è completamente da rifare, i bagni lo stesso, addirittura c’è da mettere mano agli impianti, specialmente quello elettrico. Anche perché l’ambiente era abbandonato ormai da anni.
La Petitosa, al via la messa in sicurezza del tetto
La nuova amministrazione si è messa al lavoro per reperire i fondi e avviare i lavori che, a giorni, il tempo di verificare la situazione con la sovrintendenza ai beni culturali, dovrebbero essere affidati almeno per quanto riguarda la messa in sicurezza del tetto, per una spesa iniziale di circa 130mila euro. Ma non basterà, come detto ci sono numerose altre incombenze prima di poter realmente affidare il bene all’associazione legittimamente affidataria.