E luce a Monza sarà. La gara è stata riaperta e ora è in fase di pubblicazione: l’affidamento è atteso nelle prossime settimane. Si parla del nuovo servizio di gestione e di manutenzione dell’illuminazione pubblica, che dovrebbe porre fine a una querelle lunga ormai anni e che è finita pure in Consiglio di stato – lasciando, intanto, al buio parecchie strade della città. Un passo indietro.
Gestore del servizio, ancora oggi, è Enel Sole: è alla multinazionale che sono in capo quasi tutti i lampioni della città. Per intenderci: si tratta di quasi dodicimila pali. Di questi, circa il 25% è costituito da lampade ai vapori di mercurio, ormai datate e obsolete. Alla (doverosa) premessa fa seguito la (legittima) domanda: come mai i lampioni bruciati, restano guasti così a lungo? Rispondono da palazzo, elencando due ordini di motivi. Il primo, il più semplice: in casi come questi non è possibile sostituire solo la lampadina fulminata. No: è necessario intervenire sull’intero corpo illuminante. E i costi lievitano: si parla di circa 500 euro a lampione.
Numero due: le vicende legali. Per cui è necessario compiere un ulteriore passo indietro. «Risale a circa tre anni fa, durante la precedente amministrazione – hanno spiegato da piazza Trento e Trieste – l’avvio del percorso che avrebbe dovuto portare al rinnovo della gestione del servizio».
Entrano allora in scena – subito contrapponendosi a Enel Sole – Acsm Agam e a2a in un raggruppamento temporaneo di imprese costituito anche da a2a Smart City e a2a Illuminazione pubblica, la cui proposta viene dichiarata dal Comune di Monza «di pubblico interesse»: l’amministrazione, nel luglio 2016, attraverso una delibera di consiglio comunale, aveva infatti indetto “l’affidamento in concessione in finanza di progetto del servizio di illuminazione pubblica”.
Enel Sole inizia allora la sua battaglia, forte, tra gli altri, del fatto che – come si leggerà poi nella sentenza del Consiglio di stato – si trattava “del precedente gestore del servizio e proprietario degli impianti” (verso cui il comune aveva avviato una procedura di riscatto) e che “la dichiarazione di pubblico interesse della proposta avversaria non era stata preceduta da alcuna comparazione con la propria proposta”, oltretutto più vantaggiosa.
Il Consiglio di stato alla fine annulla l’iter: per Monza è tutto da rifare. E tutto è stato rifatto: con l’anno nuovo dovrebbe essere finalmente individuato il nuovo gestore, a cui spetteranno (anche) gli interventi di riparazione dei lampioni guasti in tempi rapidi. Non solo: arriveranno nuove luci a led, nell’ottica del risparmio e dell’efficientamento energetico.