La scorsa settimana le associazioni ambientaliste e i comitati No Pedemontana hanno incontrato l’amministrazione comunale arcorese per un confronto su temi connessi alla realizzazione di Pedemontana. “L’amministrazione ha fatto sapere che intende muoversi anche ricorrendo a consistenti supporti specialistici, per fronteggiare l’emergenza. Probabilmente opererà pure da soggetto capofila per altri comuni – hanno fatto sapere le associazioni – la nostra opinione sull’opera non è cambiata: si tratta di una infrastruttura che nasce già obsoleta, non risolverà nessuno dei problemi di viabilità ma semmai contribuirà a peggiorare la situazione del traffico locale e, soprattutto, devasterà definitivamente una grande fetta del nostro territorio che già oggi risulta compromesso dal punto di vista ambientale. Non si tratta solo di questo: ci sono anche altri aspetti che spaventano e sono relativi ai troppi interrogativi sulle modalità di realizzazione dell’opera”. Durante l’incontro infatti a fare da filo conduttore sono state una serie di domande riguardanti la fase di cantierizzazione dell’opera e le opere di compensazione promesse.
Pedemontana: i comitati contrari all’opera e le compensazioni
“In materia di compensazioni permangono punti essenziali ancora non chiariti da APL, e questo vale sia per noi che per l’Amministrazione – hanno continuato le associazioni coinvolte nell’incontro – le risorse economiche a disposizione di Arcore a tale titolo, ammontano a 1 milione e 600 euro, ma non è chiaro a quali opere siano riferibili in maniera precisa.” I progetti di compensazione arcoresi risalgono infatti al progetto dell’infrastruttura realizzato nel 2009 e ad oggi sembrerebbero non essere più né attuali né consistenti e non è neppure chiaro se verranno finanziati.
Pedemontana: i comitati contrari all’opera e la cantierizzazione
Per quanto riguarda la realizzazione dell’opera le associazioni ambientaliste ed i comitati si sono dichiarati molto preoccupati per gli aspetti legati ai cantieri ed al traffico di mezzi pesanti che andranno potenzialmente a compromettere la vivibilità del territorio per un lungo ed imprecisato periodo di tempo. “Nel progetto esecutivo sono previste gigantesche aree di deposito terra ed aree tecniche a Biassono, Lesmo, Arcore ed Usmate – hanno spiegato gli ambientalisti – si tratta di migliaia di mezzi all’anno e l’impatto in termini di inquinamento e traffico è facilmente prevedibile. In particolare, tra Lesmo ed Arcore si prevede lo spostamento temporaneo di tre tratti stradali.” Le altre grandi perplessità di comitati e associazioni trattate nell’incontrano riguardano la cosiddetta tangenzialina di Arcore ed il completamento della tratta C qualora il tratto seguente non venga realizzato tempestivamente.