Sono diversi i modi in cui è possibile dare il proprio contributo per sostenere i lavori di restauro della facciata del duomo. L’appello alla generosità è rivolto a tutti: dagli enti pubblici alle associazioni e poi i club di servizio, le imprese e i singoli cittadini.
Da ieri in fondo alla basilica è collocato un tabellone che riproduce la facciata da “guarire”. Da qui sarà possibile individuare la porzione di facciata che si intende “adottare”, scegliendo tra diverse opzioni. Per sostenere il costo del restauro di una trifora sarà necessario il contributo di 12.000 euro, per una bifora ne basteranno 8.000 mentre il costo del restauro di un oculo è stato fissato a 5.000 euro. Ma non solo. Il contributo per i lavori di recupero e restauro di un’edicola è di 12.000 euro, ma è possibile finanziare il restauro anche di un solo metro quadrato di facciata con un’offerta di 300 euro.
Avrebbero bisogno di sostegno per restauri anche l’importante protiro e il meraviglioso rosone.
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È possibile dare il proprio contributo anche con soluzioni più low cost ma altrettanto efficaci. In sagrestia sono ancora disponibili le formelle artistiche della facciata, a fronte di un’offerta minimo di 50 euro, che contribuiranno alla raccolta fondi per il restauro. Si tratta di una riproduzione in terracotta della facciata del duomo realizzata da Paolo Bonaldi, docente del liceo artistico Nanni Valentini e autore anche del pavone, proprio sotto il leggio che sorregge il messale, che adorna l’ambone. Un’iniziativa che è stata promossa dai sacerdoti della basilica sei anni fa, in occasione dell’avvio dei lavori di restauro della facciata, e lanciata come strenna di Natale da mettere sotto l’albero delle feste. Le erogazioni liberarli per le finalità di culto e per il recupero dei beni storici tutelati sono deducibili e detraibili con modalità diverse, sia per quanto riguarda le aziende, sia per le persone fisiche.
In segreteria parrocchiale saranno disponibili tutte le informazioni sulle modalità di contributo. Qui verrà poi rilasciata la ricevuta, necessaria per poter detrarre il contributo offerto, al momento della dichiarazione dei redditi. Rimane esposta all’ingresso del duomo la cassetta delle offerte, la prima e più semplice modalità di contributo alla causa del restauro. «È possibile dare il proprio dono accogliendo l’invito silenzioso della cassetta, che è come quella del tesoro del Tempio di Gerusalemme», si legge sul pannello in basilica.