La Regione Lombardia chiede di cambiare le regole per la gestione dei 55 milioni di euro destinati al Parco e alla Villa reale di Monza. Lo ha fatto con un delibera approvata il 12 febbraio e pubblicata venerdì 15 con cui pianifica la “Promozione dell’atto integrativo all’Accordo di Programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza, approvato con d.p.g.r. n. 850 del 22 dicembre 2017”. Traduzione: la promozione significa che è una proposta che dovrà poi essere ratificata dai soggetti coinvolti (e lo sarà), atto integrativo significa che è uno strumento che modifica quello che è stato deciso finora, l’accordo di programma è quello firmato da Milano, Monza, Regione e tutti gli altri per destinare i 55 milioni di euro in cambio dell’ingresso della Lombardia nella proprietà indivisa del parco di Monza.
Seconda traduzione: la Regione è entrata a pari titolo nella proprietà del parco e ora propone di modificare gli accordi già presi per gestire i 55 milioni di euro. Perché? Perché, si legge nella delibera, “a seguito del monitoraggio dello stato di attuazione dell’Accordo di Programma che ha registrato un scollamento tra stato di attuazione degli interventi e previsioni del cronoprogramma, gli Enti pubblici sottoscrittori dell’Accordo di Programma , in sede di Segreteria Tecnica, hanno svolto valutazioni ed approfondimenti che hanno evidenziato la necessità di rivedere le modalità attuative e gestionali dell’Accordo di Programma e, in particolare, rivalutare la scelta di un’unica stazione appaltante in capo al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza”. La delibera dice che tra il programma dei progetti già concordati e la sua attuazione esiste uno “scollamento”, vale a dire un ritardo, per cui la Regione chiede che vengano presi provvedimenti: sono due le fasi degli investimenti della Regione, il primo riguarda una serie di interventi soprattutto sul patrimonio verde, il secondo è da definire.
La proposta della giunta regionale sostiene che sia “quindi necessario un aggiornamento dell’Accordo di Programma per porre in essere nuovi assetti organizzativi e modalità gestionali idonee ad agevolare in termine di razionalità e speditezza il processo di progettazione/realizzazione degli interventi prioritari Fase 1, prevedendo in particolare un impegno di Regione Lombardia, per il tramite di Infrastrutture Lombarde s.p.a., all’attuazione degli interventi di maggiore rilevanza per grado di complessità tecnica e dimensione economica”. Ancora una volta, traduzione: stando alla proposta (che sarà approvata) si dice che per i ritardi del Consorzio a mandare avanti il cronoprogramma occorre l’intervento della società pubblica della Regione, quindi controllata interamente dalla giunta regionale, Infrastrutture Lombarde, per attuarli.
Inoltre la Regione stabilisce che il bando per il Masterplan del parco (lo strumento che assomiglia a un piano regolatore e stabilisce funzioni e indirizzi di ogni spazio della Reggia, cioè il documento che deciderà come stanziare i milioni di euro lombardi ancora non assegnati), dovrà essere fatto entro aprile.
La Regione ha quindi votato di “prendere atto che il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma ha condiviso l’impostazione e gli obiettivi del Masterplan e il relativo schema di procedura di gara e cronoprogramma di massima, dando mandato alla Segreteria tecnica di procedere alla definizione dei documenti di gara al fine di poter pubblicare il bando entro aprile 2019”; e ancora “di promuovere l’Atto Integrativo all’Accordo di Programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza” ratificando che da ora non sono più Regione, Milano, Monza i soggetti interessati ma anche oltre al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il Parco della Valle del Lambro (che già era apparso in calce all’accordo di programma per la prima volta) e quindi Infrastrutture Lombarde spa. La delibera non si ferma qui e precisa che la “finalità del suddetto Atto Integrativo all’Accordo di Programma è” tra l’altro di “ridefinire nuovi assetti organizzativi e modalità gestionali in un’ottica di efficace ed efficiente perseguimento degli obiettivi condivisi e di rapida attuazione degli interventi prioritari – Fase 1 – sezione operativa mediante l’impegno di Regione Lombardia, per il tramite di Infrastrutture lombarde s.p.a., all’attuazione degli interventi di maggiore rilevanza per grado di complessità tecnica e dimensione economica, valutando anche una possibile estensione delle attività ed azioni del Parco della Valle del Lambro nella progettazione e realizzazione dei principali interventi sul verde”. Tutto questo prevede la modifica dei documenti dell’Accordo di programma, sia per il cronoprogramma dei lavori nella fase 1, sia per “ottimizzare la gestione finanziaria delle risorse già trasferite al Consorzio”, che non è molto chiaro cosa voglia dire. E ancora, “di stabilire che l’Atto Integrativo all’Accordo di Programma sia definito entro due mesi dalla data del presente provvedimento”, “di dare atto che il presente atto non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale” e “di demandare a successivo provvedimento la definizione, in accordo con Infrastrutture Lombarde spa, dei reciproci impegni in ordine alle attività connesse all’Atto Integrativo all’Accordo di Programma”.