«Aiutatemi a rintracciare chi ha ridotto mio marito così». È l’accorato appello della moglie di Davide Zambello, il ciclista di Misinto, 53 anni, che lo scorso 17 luglio è stato investito mentre pedalava su viale Kennedy a Besana in Brianza e che da allora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano.
La dinamica – Come sua abitudine, anche quella domenica mattina Zambello, grande appassionato di due ruote e grande amante della natura, era salito in sella alla sua bicicletta da corsa ed era uscito da casa per un giro sulle strade della Brianza.
«Sarebbe dovuto andare con gli amici del club amatoriale a cui è iscritto – racconta la moglie Giuseppina – ma la notte prima era di turno al lavoro e quindi non era riuscito a partire con gli altri».
Era solo, Zambello, quando all’improvviso, intorno alle 10.30, è stato scaraventato nella cunetta che costeggia la sempre trafficatissima strada provinciale. È successo a Villa Raverio, all’altezza del civico 111. «Una strada che conosceva a memoria – continua la moglie – tanto che all’inizio mi sembrava assurdo che avesse avuto un incidente».
«Per tre giorni mio marito è rimasto intubato e solo dopo, quando gli ho potuto parlare, ho scoperto che era finito fuori strada perché urtato da un’auto al manubrio sinistro: la bici è finita contro il guard-rail, che ha fatto da leva e lo ha scaraventato nel fosso». Un ciclista di passaggio ha dato l’allarme.
Raggiunto dal personale di Seregno soccorso e dai vigili del fuoco, l’uomo era stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Milano. È ricoverato nell’Unità spinale.
«Dopo quel maledetto 17 luglio – dice la donna – mio marito è tetraplegico. Ci vorranno come minimo sei mesi e forse anche un anno prima che possa tornare a casa, dove dovremo fare dei lavori per accoglierlo al meglio e per aiutarlo con la sua disabilità».
Un futuro difficile – Zambello è autista di autobus a Milano. «Non guiderà mai più», spiega la moglie, che aggiunge: «Non accuso nessuno. Magari chi era al volante dell’auto non si è accorto di avere urtato mio marito, ma possibile che poi non abbia notato segni sulla carrozzeria o lo specchietto rotto?
La sua distrazione ha rovinato la nostra famiglia e la vita di un uomo che non chiedeva altro che farsi una pedalata una domenica mattina».
La donna ha tappezzato Besana di volantini con l’appello al pirata della strada: «Io non ti maledico perché ho tanta fede, ma ti chiedo con il cuore in mano di costituirti». Quindi, quello a chiunque abbia visto qualcosa: «Contattate i carabinieri di Besana oppure me al 340.3957209».