Palestra-ghiacciaia alla “Da Vinci” di Carate: niente ginnastica per 870 alunni

Studenti “non classificati” in pagella: impossibile sostenere le prove nella palestra della scuola “Da Vinci” di Carate. Impianto di riscaldamento ko, palestra trasformata in una ghiacciaia.
La scuola Da Vinci di Carate
La scuola Da Vinci di Carate

Lunedì 1 febbraio, dopo tre settimane di stop forzato per le temperature proibitive, nella palestra dell’istituto di istruzione superiore Leonardo da Vinci si tornerà a fare educazione fisica. A darne notizia dalla home page della scuola di via De Gasperi, è stata la preside Mariagrazia Fornaroli: «A causa del progressivo innalzamento della temperatura esterna e grazie agli interventi dei tecnici che hanno portato ad una soluzione, almeno temporanea, del problema del riscaldamento della palestra dell’istituto, da lunedì 1 febbraio si autorizza la ripresa delle attività». La soluzione temporanea non cancella però il problema.

Palestra “inagibile”

I grillini caratesi hanno chiesto al sindaco Francesco Paoletti di esercitare « azioni di pressione nei confronti della Provincia, che è la proprietaria del plesso, e che ha quindi ha competenza sui lavori». Basta rattoppi. Serve un intervento definitivo. I grillini hanno raccolto la voce degli studenti, e dei loro rappresentanti in particolare. Ragazzi che sanno bene i disagi legati al malfunzionamento del sistema di riscaldamento, non solo nella palestra, ma anche nelle aule.

Il problema più serio, come detto, in palestra, dove la mancata pulizia impedirebbe il pieno funzionamento dell’impianto di riscaldamento, già di per sé problematico: «Il termometro – così Franco Amato dei 5 Stelle – ha raggiunto anche i 12 gradi, costringendo la scuola a bloccare l’attività». I docenti hanno fatto lezione in classe, con l’ausilio di filmati, ma la sospensione dell’attività didattica in palestra per gli 870 alunni iscritti al plesso in settimane cruciali come quelle di fine quadrimestre, ha fatto sì che alcuni studenti siano stati “non classificati” per l’impossibilità di sostenere le prove tecniche.

Freddo anche nelle aule

Ma il freddo sente anche nelle aule, dove se non si è ancora arrivati a fare lezione con sciarpa e cappellino di lana, in tanti tengono addosso cappotto o giubbino. «I ragazzi ci hanno detto che due anni fa – spiega Amato – le tre caldaie dell’istituto sono state sostituite con una sola caldaia centralizzata che, pure a pieno regime, non riuscirebbe a garantire il completo sistema di riscaldamento nelle aule, dove la temperatura varia tra i 15 e i 20 gradi». A permettere la riaperture della porta della palestra è stato, più che l’intervento dei tecnici, quello del clima, che negli ultimi giorni ha visto un deciso aumento delle temperature. Al da Vici si può quindi tornare a riutilizzare la palestra, in attesa di un intervento definitivo.

Parola alla preside

«In primavera pretenderò dalla Provincia un intervento radicale». Mariagrazia Fornaroli, dal 2014 dirigente scolastica dell’istituto superiore caratese che conta circa 870 studenti e che è l’unico della zona ad offrire il liceo sportivo, dove l’attività motoria è fondamentale, è determinata a risolvere il problema strutturale che, dalla sostituzione delle vecchie caldaie, si manifesta puntuale ad ogni calo delle temperature. La dirigente si è mobilitata subito, alla ripresa dell’attività scolastica dopo la pausa natalizia, per investire la Provincia del guasto all’impianto. «E la Provincia, pur con i suoi tempi non ci ha lasciato soli. Il rischio che il riscaldamento vada ancora in tilt c’è, ma le uscite dei manutentori prima, e dei tecnici dopo, sembrerebbero aver portato ad una soluzione temporanea. La sostituzione della caldaia, tre anni fa, purtroppo sembra aver compromesso l’efficacia dell’impianto».