Il consiglio comunale di Paderno Dugnano ha corretto gli errori della variante al Pgt riscontrati dopo l’approvazione del mese di ottobre e l’ha approvata. Ma anche in queste occasioni non sono mancati gli imprevisti, con una prima seduta andata totalmente deserta e la seconda convocazione di giovedì risolta dopo una lunga sosta per motivi tecnici e organizzativi.
Paderno Dugnano: approvata la variante al Pgt corretta dagli errori, cos’è successo
Alla prima seduta del consiglio comunale “di riparazione” del Pgt non si era presentato nessun consigliere di maggioranza e la minoranza aveva fatto mancare il numero legale: mercoledì sera in prima convocazione non c’era il sindaco, non c’era il presidente del consiglio né il segretario né il vice segretario comunale. Nella seconda seduta si è fatto fatica a individuare un presidente che dirigesse la seduta e alla fine è stata la capogruppo Pd Daniela Caputo a fare funzioni di presidente, in assenza della presidentessa in carica che, per inciso, ha disertato tutto l’iter della riforma del Pgt.
La minoranza in entrambe le votazioni è uscita dall’aula rinunciando al voto, la maggioranza ha approvato compatta in assenza totale dei consiglieri Laganà, Scirpoli e Danza, quest’ultimo assente dopo il malore avuto in sede pubblica durante la cerimonia del IV Novembre.
Paderno Dugnano: approvata la variante al Pgt corretta dagli errori, il sindaco e l’attacco della Lega
A chiarire la situazione è lo stesso sindaco Casati: «Non ci sono grossi problemi, è già capitato che una seduta andasse deserta. Infatti avevamo previsto una seconda convocazione a fronte alla possibilità che non ci fosse il numero legale. La mia assenza? Avevo avvisato che non avrei potuto prendere parte alla seduta».
Per forza di cose, molto più circoscritta la presa di posizione della minoranza, per voce del capogruppo Lega Gianluca Bogani: «Con quale titolo ci siamo ritrovati in seconda seduta, giovedì sera? La prima convocazione è a tutti gli effetti “nulla” non “deserta”, infatti ai sensi dell’articolo 39 comma 6 deve essere un presidente a dichiarare deserta una seduta. Tanto che, chi ha presieduto non ha detto che la seduta è andata deserta, ci sono le registrazioni ad attestare quello che dico». Fatta questa premessa, la Lega fa una panoramica più generale e un poco sconsolante sullo scenario politico padernese di fine mandato: «Ormai siamo al Far West più totale. La seconda seduta non si sarebbe dovuta fare e lo abbiamo ribadito nelle opportune sedi»