Gli alunni si mettono nei panni dei professori. E ai (loro) alunni piace. Si scrive “Peer education” si legge “Educazione tra pari”. Dove “pari” indica, fondamentalmente i coetanei. Da otto anni l’Iti e Liceo Fermi porta avanti il progetto in collaborazione con la cooperativa Spazio Giovani rivolto agli alunni delle classi terze e incentrati di volta in volta su una tematica scelta dagli stessi ragazzi. Sempre da otto anni è partito anche lo Sportello Help tra pari. Ragazzi di seconda, terza, quarta e quinta che si mettono a disposizione di altri alunni dell’Istituto per rispiegare loro qualche argomento particolarmente ostico nelle diverse discipline: da italiano a inglese, da fisica a matematica. «C’è una evidenza scientifica – ha sottolineato il professore Riccardo Tabacco, referente dell’area inclusione con la professoressa Valeria Cacace – che dimostra come si ottengano risultati diversi di apprendimento se un argomento viene trattato da un adulto o da un coetaneo». E ha proseguito: «Dopo diversi anni di attività di Peer education, abbiamo deciso di proporla anche a scopo didattico e i risultati sono stati molto positivi».
Lo sportello di educazione tra pari: al via il primo marzo
Dal primo marzo è ripartito per questo anno scolastico, dopo lo stop pandemico, lo “Sportello Help” della Peer Education, per la prima volta sono state coinvolte anche alcune ragazze di seconda liceo che stanno seguendo un ragazzo di prima con qualche difficoltà: Catrine, Eleonora, Sara e Vittoria. «Ci siamo suddivise le materie – ha spiegato Eleonora – io e Catrine seguiamo l’ambito letterario, Sara e Vittoria inglese e matematica». Un’ora alla settimana, a coppie, seguono il compagno di prima. «Anche a me – ha proseguito Eleonora – è capitato di trovarmi un po’ in difficoltà e sono stata aiutata. Per questo mi sembrava giusto mettermi a disposizione». «Lavorare in coppia – ha aggiunto Catrine – stimola il confronto e ci invoglia a cercare nuove strategie di comunicazione: è importante capire come cercare di trasmettere i concetti, non basta conoscerli». «È un’esperienza importante perché imparo come comunicare – ha aggiunto Sara – . Il metterci nei panni dei prof. è divertente e allo stesso tempo ci aiuta a responsabilizzarci». «Le lezioni ci stimolano a riordinare le idee – ha concluso Vittoria – e a cercare nuovi modi per cercare di far arrivare il messaggio». I miglioramenti sono stati già segnalati. E la soddisfazione di avere un riscontro positivo è impagabile. Anche per gli alunni nei panni dei prof.
Lo sportello di educazione tra pari: dedicato alle diverse intelligenze
Intanto il gruppo dei peer educator di terza sta lavorando al progetto che quest’anno sarà dedicato alle diverse “intelligenze” di cui disponiamo: dall’intelligenza cinetica corporea e spaziale all’intelligenza intra personale, interpersonale ed esistenziale; intelligenza linguistica e musicale; intelligenza naturalistica e intelligenza logico matematica. L’obiettivo dell’attività è quello di riconoscere e valorizzare le diverse tipologie di intelligenze per riuscire a utilizzarle in modo trasversale nella vita scolastica e extrascolastica. Subito dopo la pausa pasquale il progetto sarà illustrato agli alunni delle classi prime.