Secondo suicidio in quindici giorni e nella Psichiatria del San Gerardo scoppia la bufera. Dopo che il 20 ottobre un giovane paziente di Monza si era tolto la vita impiccandosi nel bagno della propria stanza, nella notte tra lunedì e martedì l’episodio si è ripetuto, anche se con modalità diverse. Una donna di 53 anni, residente nella provincia di Monza e Brianza, che da decenni soffriva di patologie psichiatriche, ben nota agli operatori e che da mesi era ricoverata in Villa Serena, si è suicidata nella sua camera soffocandosi con un sacchetto di plastica.
Gli infermieri, che ben conoscendo la storia clinica della donna che ormai dall’estate era assistita dall’équipe della Psichiatria, più volte durante quella notte l’avevano controllata. Intorno alle quattro del mattino sono nuovamente entrati nella stanza facendo la tragica scoperta. La donna era sdraiata nel suo letto con il lenzuolo che le copriva il viso. Gli infermieri hanno immediatamente abbassato il lenzuolo scoprendo l’accaduto. Hanno tentato di rianimarla ma, purtroppo, per la donna non c’era più nulla da fare e dopo venti minuti di ininterrotti tentativi la paziente è stata dichiarata morta. Sul posto è intervenuta subito una pattuglia del commissariato di Polizia di viale Romagna e in mattinata anche il magistrato.
Dai vertici del San Gerardo commentano: “Su questo secondo caso la Magistratura non ha aperto nessuna inchiesta. Attualmente (a mercoledì mattina, ndr) i posti letto occupati sono 17 su una disponibilità di 20. Quindi non ci sono neppure situazioni di sovraffollamento”. Un problema quello del sovraffollamento più volte sollevato anche dagli stessi operatori sanitari che lamentavano un reparto al collasso