Operazione antidroga sull’asse Puglia-Lombardia: sul campo 200 agenti, c’è anche la Mobile di Monza e Brianza

Eseguita una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone (14 in carcere e una agli arresti domiciliari) accusate di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e illecita detenzione di armi da fuoco.
Due revolver reperiti durante l’operazione
Due revolver reperiti durante l’operazione

È stata chiamata “Ultimo avamposto II” l’operazione antidroga gestita dalla polizia di Stato tra la Puglia e la Lombardia che ha portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone (14 in carcere e una agli arresti domiciliari) in quanto ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, di detenzione ai fini della cessione di sostanza stupefacente, e di illecita detenzione di armi da fuoco. All’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Foggia e coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno partecipato 200 poliziotti tra i quali anche quelli della Squadra Mobile di Monza e Brianza insieme a quelli di Milano e Como, al Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Settentrionale”, al IX Reparto Volo di Bari, nonché le unità cinofile della Questura di Bari.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo di Bari, e segue una prima operazione del 2019 con la quale la Squadra Mobile di Foggia ed il Servizio Centrale Operativo eseguirono una precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 individui che avevano costituito una vera e propria “joint venture” dedita al traffico di sostanze stupefacenti che riforniva la zona fino all’Abruzzo.

Ma la rete, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva ramificazioni sino a Milano, nel napoletano e in Marocco e Spagna. Al centro un cittadino marocchino che ordinava grossi quantitativi di hashish direttamente in Marocco (a suo carico figura un sequestro di 105 chilogrammi di hashish), ove verosimilmente la sostanza veniva prodotta. La droga veniva dapprima trasportata in Spagna, per poi giungere a Milano, ove veniva stoccata presso un altro membro dell’associazione, anch’esso di nazionalità marocchina e regolarmente soggiornante in Italia. Dalla Puglia venivano poi effettuati dei viaggi sino in Lombardia per “testare” la sostanza che, se di gradimento, veniva poi spedita in provincia di Foggia e rivenduta, in consistenti quantitativi, ad esponenti criminali che poi provvedevano a rifornire, al minuto, le varie piazze di spaccio. Registrate cessioni per un totale di circa 640 chilogrammi di hashish del valore di circa 4 milioni di euro. Nel corso dell’attività, inoltre, sono stati sequestrati anche 1,7 chilogrammi di marijuana.