Open 336 della Bicocca: il primo palazzo “net carbon zero” è made in Nova Milanese

Open 336, il primo palazzo “Net Carbon Zero” inaugurato la scorsa settimana, in Bicocca ha uno speciale filtro made in Nova
L’avveniristico edificio alla Bicocca

Il Gruppo Fervo all’avanguardia nel processo di decarbonizzazione. Si chiama Open 336. Ed è il primo palazzo “Net Carbon Zero”. È stato inaugurato la scorsa settimana, in Bicocca, esattamente in viale Sarca al civico 336. Di qui il nome. Poco distante si trovano l’università degli Studi di Milano Bicocca, il centro commerciale Bicocca Village, il teatro degli Arcimboldi e l’hangar Bicocca della Pirelli. Un progetto ambizioso e all’avanguardia, firmato dal Gruppo Barings Real Estate, supportato dal partner tecnologico Fervo e progettato dallo studio di architettura Park Associati.

Il primo palazzo “net carbon zero” grazie al filtro made in Nova

Open 336, è un immobile destinato ad accogliere uffici, un edificio innovativo, ma all’insegna della sostenibilità tra ispirazioni high-tech e citazioni post-industriali, impianti tecnologici all’avanguardia, certificazioni delle prestazioni di sostenibilità ai massimi livelli. Non solo, grazie al Gruppo Fervo che ha la sua sede proprio a Nova Milanese in via Assunta ed è specializzato nel proporre soluzioni innovative nel cosiddetto Facility ed Energy Management rappresenta il primo edificio in Italia (e forse anche in Europa) che agisce direttamente sulla riduzione di CO2. Tutto questo grazie alla tecnologia filtrante Eco2Air ideata dal Gruppo Fervo.

Alessandro Belloni, CEO del Gruppo Fervo

Il primo palazzo “net carbon zero”: funziona come le foglie di un alberto

«Il filtro Eco2Air – ha spiegato Alessandro Belloni, CEO del Gruppo Fervoè stato applicato alle unità di trattamento dell’aria: cattura letteralmente la C02 e come effetto immediato rende più respirabile l’aria negli uffici, ma soprattutto contribuisce a quel processo di riduzione di anidride carbonica che rientra tra gli obiettivi mondiali condivisi per la salvaguardia del Pianeta». E ha proseguito: «Il filtro, è stato calcolato, avere una durata di 600 ore, al termine delle quali viene sostituito, ma non solo: la Co2 catturata viene recuperata e utilizzata in altri ambiti nell’ottica di un’economia circolare». Una vera e propria rivoluzione, insomma, all’insegna della sostenibilità. Il filtro Eco2Air, naturalmente non può che essere realizzato con materiale organico e biodegradabile, tra cui i fondi di caffè. Si tratta una vera rivoluzione, un punto di svolta nell’affrontare il tema della decarbonizzazione.

Il primo palazzo “net carbon zero”: grande capacità di assorbimento della CO2

L’impianto di trattamento dell’aria è connesso a una piattaforma chiamata Feams che, attraverso molteplici sensori, legge in tempo reale tutti i parametri di consumi e funzionamento segnalando non solo eventuali anomalie, ma prevedendo addirittura gli interventi necessari prima che i guasti si verifichino, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale. «Immaginiamo che il palazzo sia un albero: se le fondamenta rappresentano le radici e la struttura la corteccia, il filtro Eco2Air ne costituisce finalmente le foglie – spiega Alessandro Belloni -; pensate che 10 kg di materiale filtrante, a ciclo continuo, hanno una capacità di assorbimento della CO2 dalle 10 alle 15 volte superiore a quella ad esempio di una magnolia o di un pino. La nostra tecnologia Eco2Air consente, quindi, di ridurre le emissioni e i consumi durante tutte le fasi che caratterizzano l’edificio». Prima che su Open 336 il Filtro Eco2Air era stato utilizzato in “torri” o meglio “Tower” di grande impatto scenografico. Una sorta di installazione che potrebbe essere posizionata in tutte le città ad altro inquinamento».