È stata chiusa al pubblico così a lungo che i monzesi, quasi, stavano per dimenticarsi della sua esistenza. Eppure lei è sempre rimasta lì, sotto gli occhi di tutti, in attesa di poter tornare a mostrare di nuovo la sua meraviglia. Succederà presto: le prime visite guidate sono finalmente in programma domenica 6 marzo. L’oasi Legambiente di piazza Castello torna ad accogliere curiosi e appassionati: succede grazie all’impegno dell’associazione ambientalista ora guidata da Maddalena Viola, che nei giorni scorsi ha anticipato la novità con un sorriso di soddisfazione.
«Sta arrivando la primavera e anche noi abbiamo una bella notizia – ha commentato – Dopo oltre un anno di lavori preparatori ora siamo pronti».
L’accesso sarà consentito a piccoli gruppi di persone: per domenica sono stati organizzati due turni, dalle 10 alle 11 e dalle 11 alle 12 ma, attenzione: la visita sarà rinviata in caso di maltempo.
La partecipazione è a offerta libera, obbligatoria la prenotazione a monza@legambiente.org.
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«In questi mesi i nostri volontari hanno lavorato parecchio alla manutenzione dell’area, una volta anche con la collaborazione della protezione civile – ha proseguito – Alcuni di loro si sono documentati a fondo sull’oasi: accompagneranno i visitatori alla scoperta di curiosità storiche e naturalistiche».
Per ora l’oasi aprirà al pubblico una volta al mese, ma Legambiente è già pronta ad organizzare più date nel caso in cui le richieste dovessero arrivare numerose.
«Ci prepariamo anche a collaborare con le scuole del territorio, che avremo piacere a ospitare a piccoli gruppi».
L’area verde che si estende nel cuore della città, alla confluenza tra Lambro e Lambretto, è in parte di proprietà privata: Legambiente se ne era presa cura anche in passato, ma per anni non è stato possibile rinnovare la concessione, che era scaduta nel 2014. Un passo avanti è stato compiuto poco più di dodici mesi fa: da allora i volontari (grazie anche al contributo del bando 2019 di regione Lombardia dedicato al volontariato) sono tornati a darsi da fare non solo per riaprire l’oasi al pubblico, ma anche per arricchirla in biodiversità attraverso la piantumazione di specie autoctone, tra cui il carpino bianco, il ciavardello, il prugnolo selvatico, il pero selvatico, e il giglio d’acqua. Domenica sarà offerta la possibilità di percorrerla a piedi, con l’eccezione delle zone in cui Aipo, l’Agenzia di bacino per il fiume Po, dovrebbe realizzare degli interventi – al momento ancora in fase di studio – per la messa in sicurezza dell’alveo del fiume.