Come mangiavano i soldati e i civili durante la Grande Guerra? I novesi sono invitati a partecipare alla cena «spartana» ed essenziale in stile inizio secolo scorso, in programma all’interno della Sala Gioia appositamente allestita per l’occasione.
L’appuntamento da non mancare è per sabato 8 novembre, quando i promotori dell’Arci locale inviteranno i novesi a degustare minestre e minestroni, le classiche «sbobbe militari» che mangiarono per vivere e sopravvivere tanti dei nostri bisnonni, negli anni del conflitto del ’15-’18.
Naturalmente la qualità della minestra, della pasta e fagioli, del vino e dell’acqua (quest’ultima rigorosamente del rubinetto) saranno adattate alle raffinatezze dei giorni nostri. Ma l’emozione nel riassaporare i gusti della cucina bellica dovrebbe essere inalterata.
«Sarebbe stato difficile –spiega il sindaco Rosaria Longoni– riuscire a reperire un numero sufficiente di gavette metalliche per tutti i partecipanti. Al massimo possiamo garantire è che le ricette del tempo saranno rifatte in maniera fedele. E per bicchieri, posate e piatti useremo materiale biodegradabile».
Il costo a persona è di 20 euro. Iscrizioni presso l’Ufficio Cultura del Comune, in Villa Brivio o direttamente presso la sede Arci di via Togliatti.