«Grazie mamma, perché mi hai donato la vita per la seconda volta. Ti amerò in eterno». Così ha concluso il commosso ricordo della mamma Giovanna Chinnici, la figlia Greta durante le esequie celebrate nel pomeriggio di mercoledì a Nova Milanese nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino in piazza Marconi. Sette giorni prima, mercoledì 23, il delitto, all’interno della palazzina di via Magellano: Giuseppe Caputo, cognato della vittima, si scaglia proprio contro Greta e la madre Giovanna, 63 anni, per difenderla, viene colpita mortalmente dalle coltellate che raggiungono gli organi vitali.
Nova Milanese, folla ai funerali di Giovanna Chinnici uccisa dal cognato: proclamato il lutto cittadino
Giornata di dolore per l’intera comunità di Nova, come ha sottolineato il parroco don Luigi Caimi durante la commossa omelia e come ha voluto rimarcare l’amministrazione comunale che ha proclamato la giornata di lutto cittadino: bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici per l’intera giornata di mercoledì 30 ottobre.
L’efferatezza del delitto, la violenza consumata nei confronti di una donna che ha sempre saputo farsi apprezzare per la sua gentilezza, il suo equilibrio in famiglia, così come sul lavoro, ha scosso tanti novesi, anche se non la conoscevano personalmente.
«La tua bontà e il tuo altruismo hanno aiutato la nostra famiglia e tutti quelli che ci erano vicini – ha scritto il marito Umberto in una lettera che ha affidato alla voce del figlio Ruben – eri tu la nostra forza trainante».
«Non ho mai pensato di poter vivere senza di te – ha sottolineato il figlio Ruben – Grazie per avermi insegnato ad amare la vita. Da te ho imparato a guardare dentro il cuore degli altri, come solo tu sapevi fare».


Nova Milanese, folla ai funerali di Giovanna Chinnici uccisa dal cognato: il ricordo delle colleghe del nido, il saluto degli amici dell’Arci e del Tai chi
Non poteva mancare il ricordo delle colleghe del nido di Cinisello Balsamo dove ha lavorato per tanti anni fino al pensionamento avvenuto una manciata di anni fa, e il ricordo dell’Arci dove Giovanna Chinnici prestava servizio volontario da oltre trenta anni.
«La prima cosa che colpiva di Giovanna era il sorriso – ha sottolineato Enrica Ruscelli – è stata una colonna portante per l’Arci. Sosteneva che alla base di tutto vi era l’ascolto. Ha aiutato tanti bambini a crescere sereni, lei che era coordinatrice dell’attività di psicomotricità».
Una serenità e un equilibrio che Giovanna Chinnici da circa otto anni cercava anche nella pratica del Tai chi. E il suo maestro Massimiliano Rozzoni, con gli allievi e amici di Giovanna non potevano mancare per l’ultimo saluto. Invitati dagli stessi figli, prima di chiudere il carro funebre, hanno fatto il loro ultimo saluto alla cara amica. Quindi il carro funebre è partito alla volta del cimitero cittadino, dopo aver liberato i palloncini a forma di cuore bianchi e rossi.