Laura Maringoni non ce l’ha fatta. Ha lottato fino all’ultimo contro il cancro che l’aveva colpita. Perché lei era una guerriera. Ha sperato fino alla fine di poter vedere crescere i suoi figli. E l’intera comunità novese si era mobilitata per sostenerla nella sua battaglia.
La notizia della scomparsa di Laura Maringoni, 38 anni, è arrivata a Nova Milanese e subito, tra incredulità e commozione, si è diffusa tra tutti i cittadini. Tutti quei novesi che non avevano esitato a rispondere al suo appello di aiuto, mettendo in moto una vera e propria catena di solidarietà per raccogliere i fondi necessari per affrontare la nuova cura sperimentale per bloccare quel maledetto cancro che da due anni aveva colpito la giovane donna. Il destino ha voluto diversamente. Ed ora alla comunità non resta che stringersi in un grande abbraccio solidale attorno ai suoi bambini, il marito i genitori, i fratelli, tutti.
A luglio del 2016 Laura, al settimo mese della seconda gravidanza, era stato diagnosticato un tumore al seno in metastasi ossea. Una diagnosi “impegnativa” e arrivata in ritardo. Laura Maringoni, novese di nascita, trasferita a Carmagnola dopo il matrimonio, non si è persa d’animo: era madre di un bambino e stava arrivando anche la seconda. Esattamente un anno fa in questo periodo si era mossa per essere inserita in una sperimentazione in America. I tempi di realizzazione del progetto, tuttavia, si sono dilatati. E Laura non poteva aspettare. Ma non si è arresa. Ha chiesto, ha cercato si è documentata, ha trovato la possibilità di sperimentare una nuovissima cura che partendo dalle sue cellule tumorali potesse agire sul sistema immunitario.
Una cura costosa per quale Laura aveva attivato una campagna di raccolta fondi attraverso Gofundme. Ma non solo. I novesi si sono mobilitati senza risparmiarsi. Tante le associazioni che hanno avviato raccolte fondi destinati a Laura. Sono stati organizzati due eventi speciali per Laura e il 6 dicembre, al centro parrocchiale, c’era anche lei. Ha ringraziato commossa, e la commozione non ha risparmiato i presenti. L’aggravamento delle condizioni di salute non le ha permesso di presenziare all’evento di domenica 11 all’auditorium. Per lei c’erano la mamma Angela e il papà Rosario. In un collegamento telefonico, Laura, ha nuovamente ringraziato tutti per il sostegno. La speranza di tutti era di rivederla presto. Così non è stato. Per tutti rimane il ricordo di una grande guerriera.