Una tradizione che non deve essere perduta. Questo che anima anche quest’anno l’organizzazione del Falò di Sant’Antonio a Nova Milanese. L’appuntamento è per mercoledì 17 gennaio, giorno esatto in cui si ricorda Sant’Antonio abate. Un rituale, quello del falò che affonda le radici nella tradizione contadina. Complice il periodo di fermo forzato durante il Covid, molti comuni non hanno più ripreso la tradizione. Ma Nova continua.
Nova Milanese conserva la tradizione: «Il falò ha un valore simbolico»
«Il paese vive anche di tradizioni che si rinnovano, perché una comunità si ritrova nelle sue radici», ha sottolineato don Luigi Caimi, parroco della Comunità Pastorale San Grato. E ha aggiunto: «Il falò ha un grande valore simbolico: brucia il vecchio e fa spazio al nuovo. Questo può essere di buon auspicio per il paese e la comunità. Il fuoco e il falò è un po’ la parabola della vita: il fuoco brucia ma non distrugge, crea spazio ai nuovi germogli».
Nova Milanese conserva la tradizione: il programma per mercoledì 17 gennaio
Il ritrovo è alle 19 all’oratorio di San Bernardo in via Venezia. L’accensione del falò è prevista alle 20 e sarà preceduta dalla benedizione degli animali. L’organizzazione è affidata al gruppo Alpini di Nova con i volontari della parrocchia. Un rituale che si rinnova nel giorno esatto di Sant’Antonio anche se questo cade di mercoledì.
«Ho voluto che il Falò si proponesse nel giorno esatto di Sant’Antonio, il 17 gennaio – ha precisato ancora don Luigi – per sottolineare l’importanza anche religiosa, non deve essere un appuntamento commerciale da svolgere nel week-end per avere più gente possibile».