Nova, il caso Marotta in Appello Maxi risarcimento alla famiglia

La Corte d’Appello di Milano conferma il maxi risarcimento di 800mila euro a carico del Comune di Nova Milanese, e a favore dei famigliari di Davide Marotta, morto a soli 14 anni il 4 agosto 2008, a seguito di una caduta dallo scooter.
Davide  Marotta, morto a soli 14 anni il 4 agosto del 2008 in sella al suo scooter.
Davide Marotta, morto a soli 14 anni il 4 agosto del 2008 in sella al suo scooter.

I giudici della corte d’Appello di Milano hanno confermato il maxi risarcimento di 800mila euro a carico del comune di Nova Milanese, e a favore dei famigliari di Davide Marotta, morto a soli 14 anni il 4 agosto 2008, a seguito di una caduta dallo scooter, mentre rientrava a Nova, venendo da Varedo.

Dopo essere scivolato dallo scooter, Davide, che proveniva da Varedo in direzione Monza, era stato travolto da un furgone che giungeva in senso opposto, condotto da un autista di Cislago, in provincia di Varese, e trascinato per 22 metri.

La sentenza di primo grado del novembre 2013, redatta dal giudice del tribunale monzese Maria Gabriella Mariconda, ora confermata dalla Corte di Appello milanese, aveva accolto, al termine di 3 anni di battaglia giudiziaria, la tesi sostenuta dagli avvocati Elena Brambati e Antonio Caminiti, del foro di Monza, in base alla quale la causa dell’incidente, è da imputarsi per intero alla presenza di ghiaia a terra, che ha reso scivoloso l’asfalto, e quindi alla scarsa cura del manto stradale da parte dell’amministrazione municipale.

Prima del contenzioso civile, la procura brianzola aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico dell’autista, la cui posizione era stata però archiviata. Durante il processo civile di primo grado, il magistrato aveva sentito la versione dell’ingegner Domenico Romaniello, nominato perito ai tempi dell’inchiesta penale dalla procura. L’esperto aveva confermato che Davide era caduto per la “presenza di ghiaia e brecciolino sull’asfalto”, che aveva provocato “perdita di aderenza” e la conseguente “caduta dal ciclomotore”.

Il comune di Nova, in giudizio, aveva sollevato eccezione di legittimazione passiva, ossia aveva provato a scaricare la responsabilità sulla provincia di Milano, proprietaria della strada, ma la tesi non è stata accolta. Il giudice, al contrario, aveva condannato l’amministrazione sulla base dell’articolo 205 del codice civile, in base al quale “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia” . Durante il processo, erano stati sentiti anche alcuni amici del giovane, che quel giorno erano presenti e hanno assistito alla tragedia. Ora la sentenza d’Appello nuovamente sfavorevole per l’amministrazione che, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, ha già presentato ricorso in Cassazione. Il giovane Marotta, era una promessa del calcio minorile, appena acquistato dalle giovanili della Pro Sesto, all’epoca del fatto.