Non si lavano le vetrine dopo le 8.30 del mattino: le folli regole del Comune di Monza

Dalla sua ha che, con qualche correzione, ha mezzo secolo e passa di vita. Il che non toglie che a leggerlo risulti spesso anacronistico. È il regolamento di polizia di Monza, che vieta per esempio di lavare le vetrine dall’esterno dopo le 8.30 del mattino. Oppure di fare rotolare botti nelle strade o camminare sui trampoli.
A Monza è vietato lavare le vetrine dopo le 8.30
A Monza è vietato lavare le vetrine dopo le 8.30 Fabrizio Radaelli

Il regolamento di Polizia urbana prevede diverse norme spesso non rispettate, ma alcune anche piuttosto desuete. Un esempio? È obbligatorio chiudere le tende delle attività commerciali non appena inizia a piovere (e a dirla tutta dovrebbero essere sollevate non appena il sole non batte più direttamente) ed è vietato pulire le vetrine dall’esterno in alcuni orari della giornata. Davvero.

È stato il consigliere comunale leghista – e commerciante – Alberto Mariani a chiedere in aula l’aggiornamento di tale regolamento per “sburocratizzare” le norme a favore del lavoro dei commercianti cittadini. «Non è possibile che un commerciante debba chiedere il permesso di occupazione del suolo pubblico per pulire una vetrina, è anacronistico – commenta in aula e continua – come il fatto che ci sia l’obbligo di chiudere le tende solari in caso di pioggia».

A quanto risulta dalle testimonianze dei commercianti, recentemente si è verificato proprio un caso del genere dove un commerciante è stato multato per non aver alzato la tenda in un momento di pioggia. Anche Alberto Mariani confessa di aver “violato” il regolamento: «Ho dovuto pulire la vetrina da uno sputo durante un orario in cui non sarebbe permesso pulire, ovviamente non ho potuto chiedere il permesso di occupazione del suolo pubblico, ma a norma di regolamento avrei dovuto farlo».

Ci sono diverse indicazioni, tra le norme inserite nel regolamento di Polizia urbana del Comune di Monza che sistematicamente non vengono rispettate. Tra le indicazioni della carta del 1960, infatti, vige il divieto dell’uso di pattini e di trampoli sul suolo pubblico oltre al divieto di scivolare con o senza pattini sul terreno coperto di ghiaccio e di neve. L’articolo 27, inoltre, prevede il divieto di far rotolare nelle vie e nelle piazze botti, cerchioni, ruote o altri oggetti anche se l’amministrazione comunale può comunque concedere particolari deroghe. Il regolamento prevede anche regole nell’ambito della pulizia domestica: non è possibile stendere la biancheria fuori dalle finestre o in giardini visibili dal suolo pubblico e i tappeti possono essere sbattuti solo in spazi privati e solo dalle 8 alle 10.

È poi vietato sdraiarsi sulle panchine e sedersi o sdraiarsi nelle strade, nelle piazze, sotto i portici e sulle soglie delle chiese e delle abitazioni private. Per quanto riguarda il mestiere del suonatore ambulante è vietato quando costituisce disturbo alla quiete pubblica o intralcio alla circolazione, ma per questo c’è il recente regolamento sugli “artisti di strada” approvato dal consiglio comunale. Particolare attenzione anche all’uso delle campane che, tra le varie indicazioni, possono essere limitate o vietate dal sindaco quando, per l’infierire di epidemie il suono possa aggravare l’inquietudine pubblica.