Quando è stato in missione per sei mesi sulla stazione spaziale internazionale “ha cinguettato” un tweet al giorno per mantenere i contatti con la Terra. Quando, pochi giorni prima delle feste, si è ritrovato senza valigia (e soprattutto senza documenti), ha fatto ricorso ai 150 caratteri per cercare aiuto. Vittima dei ladri mentre concludeva il suo soggiorno in Italia, l’astronauta Paolo Nespoli, primo italiano per due volte nello spazio, ha rischiato seriamente di non poter prendere l’aereo per tornare negli Stati Uniti in tempo per festeggiate il Natale con la sua famiglia.
Era in centro a Milano quando i ladri hanno preso di mira il bagagliaio della Fiat 500 nera che aveva noleggiato. Scoperto l’accaduto al suo rientro in Brianza, l’ingegnere non ha potuto fare altro che sporgere denuncia e sperare di ritrovare almeno i documenti. «Aiuto: spariti da auto in Moscova borsa dei documenti, computer e telefono, più valigia vestiti. Avvisatemi se vedete qualcosa di mio in giro» è il messaggio che il veranese classe 1957 ha diffuso in rete.
Il lieto fine non è tardato: Nespoli è riuscito a prendere il volo e pochi giorni fa, le forze dell’ordine lo hanno avvisato di aver ritrovato i documenti. Nessuna traccia, invece, del resto della refurtiva, compreso il pezzo di grana padano che l’astronauta voleva portare a Houston e la scultura in alluminio che gli era stata donata a Ponza. Tra gli effetti personali dell’uomo delle stelle finiti nelle mani dei malviventi ci sono anche la tuta blu dell’Agenzia spaziale europea che indossa sempre quando incontra gli studenti degli istituti italiani. Nel personal computer, un anno intero di lavoro.