Il Covid si è portato via Gianfranco Mancino, per tutti Frenk, amato e stimato gestore del ristorante e bar Roy Roger’s di Giussano. Nonostante fosse vaccinato con due dosi, Gianfranco è morto con coronavirus a 77 anni lo scorso martedì dopo una lunga degenza in ospedale. «Siamo risultati positivi al Sars-CoV-2 lo scorso 27 dicembre – ha raccontato il figlio, Roberto Luca -. Mio papà, avendo la saturazione particolarmente bassa, è stato ricoverato al San Gerardo di Monza, nel reparto Covid di pneumologia, dove è rimasto fino alla fine dei suoi giorni. Poco dopo il suo arrivo in ospedale ci hanno informato della presenza di grossi problemi ai polmoni, di cui non eravamo a conoscenza. Frenk era un accanito fumatore, fumava due pacchetti di sigarette al giorno. Come mi hanno riferito le infermiere dell’ospedale probabilmente se non avesse avuto questo brutto vizio sarebbe riuscito a vincere il Covid, ma invece così non è stato. Mio papa aveva completato il ciclo di vaccinazione primario, aveva appuntamento per la terza dose a gennaio».
Grande appassionato di lettura e storia, Gianfranco amava circondarsi di amici e parenti, ma anche giocare a biliardo e sfrecciare sulle macchine da corsa, una passione che ha coltivato viaggiando per il mondo fino al 1994, anno in cui ha deciso di fermarsi per dare una mano ai figli nella gestione del Roy Roger’s. «Era un grande uomo, generoso e sempre sorridente. Era un combattente. Aveva una barzelletta per tutti e riservava infinite lezioni di storia a chiunque lo interrogava in merito. Papà è rimasto lucido fino all’ultimo. In una delle ultime visite gli ho chiesto quando avremmo potuto fare una partita di biliardo insieme. In risposta ha mosso un sopracciglio come a dire “quanto mi piacerebbe figlio mio”», ha raccontato Roberto Luca, per poi ringraziare anche a nome della sorella Roberta e di mamma Franca, tutte le persone accorse in chiesa a dare l’ultimo saluto a Frenk. “È stato emozionante vedere così tante persone nel giorno del funerale. È la conferma di quanto papà fosse amato per la splendida persona che era. Ciao papà”.