Obiettivo raggiunto, anzi sorpassato: e le notizie sono due. Primo che la raccolta fondi per il progetto “Verso un rene in provetta?” dei ricercatori dell’università Milano-Bicocca ha funzionato e anzi le donazioni volontarie sono andate oltre la soglia prevista; e, secondo, che il crowdfunding per la ricerca con finanziamenti dal basso funziona.
Succede alla facoltà di Medicina di Monza, dove la campagna promossa dal team di ricercatori con Multimedica e un imprenditore ha raccolto le risorse necessarie per “finanziare la ricerca per sviluppare un modello cellulare tridimensionale per testare nuove terapie farmacologiche o di medicina rigenerativa e aiutare concretamente le persone affette da patologie renali”. Che stando ai dati del ministero della salute, è un problema che riguarda il 10% della popolazione italiana. La Bicocca potrà così portare a vanti un progetto “che mira a esplorare le potenzialità offerte da cellule staminali e ingegneria tissutale, con l’obiettivo a lungo termine di trovare nuove terapie sostitutive alla dialisi e al trapianto per le persone che soffrono di insufficienza renale”.
«L’esperienza di crowdfunding applicata alla ricerca di base è un risultato importante e per noi è stato sorprendente vedere aumentare esponenzialmente le donazioni già dal primo giorno – commenta Silvia Bombelli, ricercatrice del team di lavoro che ha dato vita al progetto-. Non ce lo aspettavamo, almeno non in una settimana. Abbiamo riscontrato una grande empatia, soprattutto da parte di chi è sensibile all’argomento. Grazie a Bicocca Università del crowdfunding noi giovani abbiamo avuto la possibilità di proporre una nostra idea, di comunicare la scienza ai non addetti ai lavori, di costruire reti con associazioni, fondazioni e privati. Questo ci permetterà di portare avanti il nostro progetto dandoci la possibilità di gettare le basi per costruire qualcosa di più grande»: magari, appunto, il rene in provetta.
La ricerca sarà sviluppata su “organoidi”, cioè una sorta di organi in miniatura realizzati in provetta da cellule staminali renali adulte, dando origine a un protocollo dal quale partire per la sperimentazione di nuove soluzioni terapeutiche.
Come è stato proposto il crowdfunding? Il modello di raccolta fondi offre di solito ricompense in cambio delle donazioni: si finanzia un nuovo album, per esempio, ottenendo in cambio copie firmate all’uscita, la citazione sul libretto del disco, gadget, a seconda della somma. E per una ricerca clinica? Lo stesso: dal report finale con i risultati del progetto a spille, portachiavi e calendari a tema, fino alla possibilità, per le donazioni che supereranno i 500 euro, di trascorrere una giornata in laboratorio e partecipare a un piccolo esperimento. Si può ancora partecipare al finanziamento cliccando su Produzioni dal basso.