Monza, un’ora di stipendio contro la violenza sulle donne

Accordo tra Assolombarda e Cgil, Cisl e Uil: chi vorrà dal 1 marzo al 30 aprile potrà devolvere un’ora del proprio stipendio al Cadom, il centro aiuto per le donne maltrattate
La firma dell’accordo Assolombarda-sindacati contro la violenza di genere. Terzo da sinistra Carlo Bonomi. Alla sua destra Rita Pavan. Ultimo a destra Maurizio Laini
La firma dell’accordo Assolombarda-sindacati contro la violenza di genere. Terzo da sinistra Carlo Bonomi. Alla sua destra Rita Pavan. Ultimo a destra Maurizio Laini Fabrizio Radaelli

Per un’ora d’amore, ma non è una canzone. Sessanta minuti per garantire alle donne vittime di violenza un vero aiuto e concreta vicinanza. L’iniziativa è unica, la prima a livello nazionale e vede insieme Assolombarda, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e il Centro aiuto per le donne maltrattate (Cadom) di Monza. I lavoratori di tutte le imprese associate ad Assolombarda potranno devolvere, dal 1 marzo fino al 30 aprile (con il versamento diretto del corrispettivo da parte delle aziende), un’ora del proprio stipendio a favore dell’iniziativa. Per l’occasione è stato lanciato anche un hashtag: L8x365 (lotto per 365 giorni, nda).

L’obiettivo è quello di raccogliere una cifra significativa da trasferire – istantaneamente – al Cadom. Istantaneamente non è parola scelta a caso: «Questo è un tema che tocca trasversalmente tutta la società – spiega Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza – e che va affrontato con impegno comune, responsabilità e visione, a cominciare da noi imprenditori che non siamo più solo operatori economici, ma sociali. Questo accordo ci vede impegnati in un’operazione trasparente e veloce, che vedrà le risorse raccolte veicolate al Cadom affinché siano immediatamente operative». Il documento, firmato nel primo pomeriggio di giovedì nella sede di Assolombarda a Monza e nato con riferimento all’8 marzo, non è il primo che vede unite le rappresentanze imprenditoriali e sindacali del territorio.

Un precedente protocollo era stato siglato nel 2016 e fa parte, di fatto, di un percorso partito da lontano e che non si fermerà alla celebrazione della giornata della donna: «Si tratta di un impegno duraturo – conferma Bonomi – non di un intervento una tantum. Se dovessi scegliere uno slogan direi che noi ci stiamo lanciando contro la violenza del silenzio». Un silenzio dietro il quale poi si nascondono numeri da bollettino di guerra: 114 femminicidi nel 2017, uno ogni due giorni e, nel 2016, 20 nella sola Lombardia. E poi c’è l’universo, altrettanto fosco, delle molestie sul posto di lavoro. I dati Istat, diffusi pochi giorni fa, parlano di quasi 9 milioni di donne (il 43,6 per cento) che, nel corso della vita, hanno subito una forma di molestia sessuale e 3, 1 milioni quelle che l’hanno subita negli ultimi tre anni. Il 7,5 del per cento della popolazione femminile, precisa poi l’istituto di statistica, sarebbe stata vittima di ricatti sessuali sul luogo di lavoro.

«Un fenomeno che non è sconosciuto neppure nelle imprese – dice Maurizio Laini, segretario Cgil Mb – e che solleva profonda indignazione, ponendo la necessità di protocolli che solitamente si vedono solo nelle emergenze». Come ricorda Danilo Margaritello di Uil Lombardia, la macchina della violenza vede oltre il dramma personale, la presenza anche di un costo sociale: «La stima – spiega – è che ogni euro speso per la prevenzione ne fa risparmiare circa 87 dopo». «Il fatto che tutti questi attori si siano messi ad un tavolo insieme fa ben sperare – aggiunge Rita Pavan, segretario Cisl Monza Brianza Lecco – La chiamerei una solidarietà a km zero. Il Cadom, in questi anni, ha operato sempre, anche senza risorse e in grande difficoltà. Anche ora, che è mutata la percezione sul fenomeno della violenza, siamo ben lontani da vedere aiuti adeguati al lavoro svolto».

La speranza, espressa al momento della firma, è ora quella che i dipendenti aderiscano in massa:«Ci aspettiamo che rispondano soprattutto gli uomini» conclude Carlo Bonomi che, conti alla mano, ha ipotizzato che anche dovesse aderire il 40 per cento dei lavoratori, si potrebbe arrivare a donare 400mila euro. Una cifra importantissima per il Cadom. Nell’occasione Assolombarda ha comunicato anche l’istituzione di un Advisory Board dedicato alla responsabilità sociale delle imprese con progetti mirati su tre fronti: giovani donne, con borse di studio, sostegno al patrimonio culturale e assistenza ai bisognosi. La prossima settimana, in concomitanza con il ritorno del gelo, sarà fatta la distribuzione di coperte e altri generi proprio a coloro che si trovano in difficoltà.