La lettera è arrivata senza alcun preavviso. Una pec da Atm indirizzata a Fabio Colombo, titolare da 40 anni della rivendita a Monza: «Le comunichiamo – si legge- che da una recente verifica è emerso che Ella effettua rifornimento die prodotti della mobilità con scarsa frequenza e quantità ridotte, con aggravio di oneri gestionali carico della scrivente società».
La conclusione arriva poche righe dopo “nell’ottica di una riduzione dei costi di gestione, la informiamo che il rapporto contrattuale tra le parti deve intendersi risolto con effetto immediato e revocata l’autorizzazione alla vendita dei prodotti”.
Monza: il bar-edicola di via Ponchielli si trova proprio davanti a una fermata
Da un giorno all’altro il bar-edicola di via Ponchielli che è un punto di riferimento per il quartiere “musicisti” non potrà più vendere i biglietti. Proprio lui che si trova davanti alla fermata dell’autobus.
«Mi chiedono inoltre – spiega Colombo – di restituire eventuali biglietti ancora in mio possesso, riportandoli in via Monviso con ulteriori costi a mio carico».
Alla mail per il momento il titolare non ha risposto: «Mi dispiace per i miei clienti perché si perde un servizio – dice – io acquistavo ogni mese tra i 700 e gli 800 biglietti, oltre ad abbonamenti e settimanali. Un costo di circa 1.500 euro che Atm mi costringeva a pagare in anticipo solo con carta, il tutto per un guadagno del 2%. Vuol dire che su 1.000 euro che anticipavo io ne guadagno 20».
Monza: nel quartiere c’è un’altra rivendita in via Ramazzotti
La vendita dei biglietti, dunque, non è proprio un guadagno, ma un servizio che ora viene a mancare. «Certo – spiega Colombo – capita che uno entra per il biglietto e poi si beve un caffè o compra un giornale, ma da dieci anni tenevo i biglietti perché nel quartiere l’altro rivenditore più vicino è in via Ramazzotti».
Ora i clienti abituali continuano a domandare abbonamenti, biglietti singoli o l’abbinata treno e metro per Milano.
«Li devo indirizzare altrove e mi dispiace – dice – mi sono riletto il contratto è vero che possono recedere in ogni momento, senza preavviso, ma nel mio caso non ci sono mancanze. Ho sempre acquistato la stessa quantità di biglietti, anticipando tutto di tasca mia e andandoli a prendere in sede negli orari stabiliti da Atm. Adesso dovrei riprendere la macchina per restituire ciò che mi è rimasto con ulteriori costi di benzina e tempo. Ora mi vedo arrivare una mail del genere. Ma che modi sono?».
La Pec che chiude la vendita di biglietti è solo l’ultimo disservizio di Atm alla ribalta della cronaca delle scorse settimane per corse tagliate, disservizi e carenza di personale.