Il nastro bianco e rosso delimita un tratto del porticato del palazzo dell’ex Upim a Monza: è quello che si affaccia su via degli Zavattari, dove un’infiltrazione ha reso necessario l’intervento di messa in sicurezza. Un’operazione che non è passata inosservata ai tanti monzesi che quotidianamente transitano per il cuore della città e che prontamente l’hanno segnalato al Cittadino.
Il problema dovrebbe essere presto risolto, ma per l’edificio che da oltre mezzo secolo scalda gli animi dei monzesi sono previsti anche altri lavori di adeguamento normativo. È infatti allo studio un progetto finalizzato al suo efficientamento energetico – in particolare, alla posa del cappotto termico: i diversi condomini in cui lo stabile è suddiviso stanno dialogando con la commissione per il paesaggio del Comune al fine di trovare un’intesa.
Palazzo ex Upim: il progetto in municipio
Il parere dei funzionari è vincolante ed è orientato verso «il mantenimento dell’attuale configurazione dello stabile e delle sue cromie»: lo anticipa l’architetto Silverio Clerici, presidente (“in prorogatio”) della commissione, precisando che anche altri interventi realizzati di recente su alcuni storici palazzi del centro sono stati compiuti all’insegna della «continuità» – come, ad esempio, è successo per il vicino edificio all’angolo tra via Cavallotti e via Manzoni.
Nessuno stravolgimento in vista, quindi, per lo stabile costruito negli anni ’50 sull’onda dei piani regolatori dell’epoca, che hanno consentito la realizzazione di palazzi alti più di dieci piani: per via dei suoi 45 metri di altezza, l’ex Upim rientra infatti a pieno titolo tra i “giganti” della città, visto che all’alto porticato si devono sommare altri undici piani, e un piccolo extra al centro del tetto.