Monza: un nuovo centro d’accoglienza migranti nell’ex Cgil?

L'ex sindaco Dario Allevi solleva il caso in consiglio comunale, la giunta frena. In realtà a decidere è la prefettura: c'è un bando aperto.
Ex sede Cgil via Monte Oliveto Monza
Ex sede Cgil via Monte Oliveto Monza

La palazzina di via Monte Oliveto, già sede della Cgil e della scuola di formazione professionale Pbs, potrebbe essere riconvertita in un centro di accoglienza per stranieri: la voce corre da qualche giorno, innescata da una intervista rilasciata dal responsabile della cooperativa Intesa Sociale, e lunedì è stata portata in consiglio comunale dall’ex sindaco Dario Allevi.

«Potrebbero arrivare cento migranti e noi non sappiamo niente – ha dichiarato – queste informazioni sono fondate? Il sindaco non dica che è competenza della prefettura perché in casi del genere agisce di concerto con l’amministrazione». «Tra i residenti della zona – ha aggiunto – la preoccupazione cresce: non vogliamo che via Monte Oliveto diventi una nuova via Asiago. Non bisogna creare ghetti, ma operare per garantire un modello di accoglienza diffusa».

Monza e accoglienza migranti: incontro in prefettura

«Io e il sindaco abbiamo detto più volte al prefetto che siamo contrari alle grandi concentrazioni – ha replicato l’assessore al welfare Egidio Riva – nei prossimi giorni ci sarà un’altra riunione». In Comune, ha aggiunto, non sono arrivate comunicazioni formali legati all’apertura di una struttura per migranti: «Nell’ultimo anno – ha spiegato – in quello stabile è stato via via ipotizzata l’arrivo di una comunità per minori, di una per minori stranieri non accompagnati, di una struttura terapeutica, di un centro per servizi psichiatrici ma non è stato fatto nulla. La prefettura ha pubblicato un bando per una comunità che chiuderà nei prossimi giorni. Vedremo se qualcuno parteciperà e cosa decideranno» gli uffici che esamineranno le offerte.

Alcune uscite dei giorni scorsi, commenta a freddo Paolo Pilotto sono state intempestive: «Da marzo – dichiara – la prefettura è alla ricerca sia di appartamenti sia di immobili più grandi da destinare all’ospitalità. Una delle difficoltà da superare è la scarsa collaborazione di alcuni Comuni: non ne faccio una questione di colore politico tanto che stiamo lavorando molto bene con il sindaco di Desio, di centrodestra». Se finora, aggiunge, l’inclusione degli stranieri a Monza non ha creato problemi è perché l’amministrazione la sta gestendo in modo adeguato: «Un’eventuale struttura in via Monte Oliveto non potrebbe avere cento posti e – assicura – non si trasformerebbe in una nuova via Asiago perché il contesto è completamente differente. Là, infatti, i giovani erano inseriti in un condominio residenziale; nessuno sa che nel centro di via XX Settembre sono ospitati circa sessanta migranti perché le cose funzionano».

Monza e accoglienza migranti: cosa dice la prefettura

«Il bando – chiariscono dalla prefettura – non è stato aperto solo per via Monte Oliveto ma, come avviene periodicamente, è stato indetto per verificare la presenza nell’intera provincia di strutture adatte a ospitare tra i 50 e i 100 richiedenti asilo. In parecchi casi gli avvisi sono andati deserti: nei prossimi giorni sapremo se qualcuno ha partecipato».

I picchi di arrivi registrati tra la primavera e l’estate si sono esauriti ma l’apertura di nuovi centri consentirebbe di decongestionare quelli in funzione. Nell’immobile che, dopo il trasferimento della Cgil e della Pbs è stato trasformato nella succursale dell’Hensemberger, per ora non sembrano esserci lavori in corso.