Il potenziamento del servizio di taxi a Monza deve partire dalla liberalizzazione del settore: ne è convinta Martina Sassoli del Gruppo misto che nell’ultimo consiglio comunale ha invitato l’assessore alle Attività produttive Carlo Abbà ad avviare una mini riforma con l’obiettivo di aumentare le quattro auto attualmente a disposizione degli utenti dalle 20 alle 24.
«Questa non è l’offerta che i cittadini si aspettano – ha commentato in consiglio comunale – per migliorare la situazione è necessario rivedere il regolamento approvato nel 2010, la delibera del 2019 e la recente determina» in quanto si basano su una realtà completamente mutata.
Quindici anni fa, per fare un esempio, non erano in voga le app sempre più utilizzate da chi è alla ricerca di un taxi. Un servizio adeguato, ha aggiunto la consigliera, garantirebbe una migliore sicurezza a chi si sposta a tarda sera.
Monza: sempre pochi taxi in città, il dibattito in consiglio e la «valutazione dei pro e i contro»
Ha puntato il dito contro le carenze dell’offerta serale anche Paolo Piffer di Civicamente che, con una mozione, ha suggerito alla giunta di estendere il turno libero e di avviare una conurbazione con i comuni vicini che, tramite l’aggregazione, permetterebbe di superare i vincoli territoriali nel rilascio delle licenze.
Piazza Trento e Trieste, ha affermato Abbà, potrebbe già concedere altre 4 o 5 licenze: «Stiamo valutando i pro e i contro della conurbazione – ha spiegato – con una operazione del genere perderemmo la capacità di controllo delle tariffe» tra cui quelle fissate alcuni anni fa per raggiungere la Villa reale. La cooperativa dei taxisti, ha aggiunto, non ha accolto la possibilità della doppia guida che consentirebbe a due operatori di utilizzare la stessa macchina in turni differenti.
Il crescente successo delle app per gli smartphone potrebbe, comunque, contribuire a velocizzare la liberalizzazione del settore.