Dal posto 35 al 44. Monza è scesa di nove posizioni nella classifica della Qualità della vita 2018 delle province italiane pubblicata da ItaliaOggi e che per il secondo anno ha incoronato un podio del Nord est: Bolzano, Trento e Belluno sono le città dove si vive meglio.
Monza è in discesa, ma resta davanti a Milano (55esima ma +2 in classifica). Tonfo di Bergamo che dalla posizione 19 è caduta alla 30, ai vertici si confermano ancora città medio-piccole. Crollo di Roma dal 67° all’85° posto. In Lombardia exploit di Sondrio che si piazza ottava scalando ben otto posizioni rispetto all’anno scorso.
“I risultati dell’indagine confermano e approfondiscono alcune tendenze già emerse negli anni scorsi:In primo luogo che la qualità della vita in Italia è caratteristica delle piccole e medie città del Nord-Est e, in misura minore, del centro”, analizza Italia Oggi.
Nelle prime 35 posizioni della classifica solo Aosta esce da questa direttrice, mentre un’altra indicazione è che la città ideale ha mediamente 100 mila abitanti: Monza ne ha circa 120mila e non è lontana dalle prime 40 posizioni in cui solo Verona e Padova hanno poco più di 200 mila abitanti.
La classifica si elabora in base a diversi indicatori: ambientali, sulla criminalità, sulla popolazione, sul sistema salute, il disagio sociale e personale.
GLI INDICATORI
La provincia di Monza rosicchia tre posizioni nella classifica Affari e Lavoro: era 38° nel 2017 ed è 35° nel 2018. In testa c’è Trento. Stabile nella sottoclassifica dell’Occupazione – è 24° (era 25° nel 2017) – perde in quella relativa al Tasso di disoccupazione (da 25 a 35) e delle imprese cessate ogni cento attive (da 39 a 57).
Spronfonda nella classifica dell’Ambiente: dalla posizione 59 alla 100esima, con Milano che chiude in 110 (era 56). Segnale delle difficoltà del territorio. Monza è 98° (da 75) nella graduatoria dei giorni di superamento dei limiti di Pm10, Milano è 107° (da 82), è 100esima per la potenza di pannelli solari fotovoltaici installati sugli edifici comunali, in coda per quel che riguarda i consumi idrici pro capite, 47° per le piste ciclabili (prima è Mantova), 52° per le zone a traffico limitato e 72° per l’uso dei mezzi pubblici come nel 2017.
Nella classifica della criminalità è 11esima (era 20°): sesta (era 10) se in riferimento ai reati contro la persona, 34° (da 23) per gli omicidi volontari, 8° (da 12) per gli omicidi colposi e preterintenzionali, 20° (da 41) per i tentati omicidi per 100mila abitanti e 6° (da 10) per lesioni dolose e percosse. È 80° (da 66) nella graduatoria delle violenze sessuali, 74° per scippi e borseggi, 87° per furti d’auto e 102° (da 92) per i furti in appartamento.
Monza e Brianza è 26esima (da 34) per quanto riguarda il disagio sociale – ultima nella graduatoria dei morti per tumore (con Bergamo e Milano) – e stabile al 41° posto nella classifica della popolazione – posto 109 per densità demografica, 15 per immigrati ogni 1000 residenti.
Monza 79° nella classifica finale dei servizi finanziari e scolastici, sempre 86° nel Sistema Salute e 92° per il tempo libero e turismo.
Tonfo per quanto riguarda il Tenore di vita: era 14esima ed è scesa al 37esimo posto con balzo in basso (da 60 a 105) nella “classifica sottodimensione negativamente associata con la qualità della vita”.