Monza, Sangalli dopo Clean City «L’appalto in città non si discute»

Nuovi dirigenti, protocolli all’avanguardia su trasparenza e controllo interno, garanzie per i lavoratori. Cerca di ripartire così l’impero della Sangalli, dopo lo scandalo Clean City. Dietro a tutta l’operazione c’è il nuovo amministratore unico: «L’appalto a Monza non è in discussione».
Monza: Ugo Gaspari e i nuovi dirigenti della Sangalli
Monza: Ugo Gaspari e i nuovi dirigenti della Sangalli Fabrizio Radaelli

Nuovi dirigenti, protocolli all’avanguardia su trasparenza e controllo interno, soprattutto garanzie per i lavoratori. Cerca di ripartire così l’impero della Sangalli, dopo lo scandalo giudiziario e l’arresto dei titolari. Dietro l’operazione c’è un uomo, Ugo Gaspari. Commercialista di Gallarate, 45 anni, è stato nominato amministratore unico dall’assemblea dei soci dispone quindi di tutti i poteri, a tempo indeterminato.

Significa che l’impresa può continuare ad operare regolarmente. Può perfino partecipare a gare d’appalto (già due volte negli ultimi 50 giorni) e a firmare contratti con pubbliche amministrazioni. La procedura non è consueta, ma è stata autorizzata dalla Procura per garantire continuità operativa sui 104 appalti sparsi in tutta Italia, per oltre mille lavoratori: 156 sono solo sull’appalto monzese per la raccolta rifiuti, quello dello scandalo.

Nessuna continuità invece dal punto di vista gestionale. “La nostra grande sfida – ha detto al Cittadino – è il rilancio di questa impresa, nata da passione e dedizione imprenditoriale. Serve un modello che possa farla sopravvivere anche nel futuro, serve tracciabilità e serve scardinare il binomio famiglia-servizio per affermare quello azienda-servizio”.

L’intento di separare il filone giudiziario Sangalli dall’operatività dell’impresa monzese è palese, Gaspari non nomina quasi mai gli arresti e parla chiaro: “L’appalto monzese non è in discussione, perché gli obblighi sono stati onorati. Basti pensare che il giorno dopo l’operazione della Finanza, l’azienda decapitata compiva comunque il 100 per cento delle mansioni quotidiane. L’appalto di Monza scade nel 2018 e sarà portato a termine”.

La ristrutturazione è in corso anche in Comune, da prima ancora che la verità sull’appalto Sangalli emergesse. “Avevamo già impostato un procedimento per la separazione delle due funzioni del settore ambiente, igiene ambientale e manutenzione del verde – ha informato il sindaco Robertto Scanagatti – e introdotto il meccanismo della rotazione degli incarichi”.

Quest’ultima, ha spiegato il primo cittadino, ha qualche costo in termini di efficienza ma è efficace nel contrastare episodi di corruzione.

Che l’appalto della Sangalli andasse ricontrollato, la giunta Scanagatti l’aveva già sospettato ed evidenziato con la contestazione di alcune fatture. L’incarico decennale resta in piedi, insomma, ma i contenuti vanno verificati.