Lunedì 7 marzo torna attivo in Comune a Monza il numero di emergenza gestito dal Settore Servizi Sociali: 334 6311270, questa volta a favore dell’emergenza Ucraina. Il numero è contattabile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12: il call center, scrive piazza Trento e Trieste, accoglierà le segnalazioni di cittadini o associazioni che intendono mettere a disposizione temporaneamente alloggi e appartamenti a favore di piccoli nuclei familiari ucraini, nonché ospitarli nelle proprie abitazioni. “Lo screening e l’attività di ‘matching’ svolta dagli operatori consentirà di abbinare al meglio bisogni e disponibilità”.
Il numero darà anche supporto utile a tutta la popolazione ucraina residente in città, sarà per questo strettamente correlato con lo sportello InformaStranieri del Comune, “che si avvale anche di mediatori linguistici, i quali potranno dare informazioni sui ricongiungimenti familiari e qualsiasi altro bisogno”.
Nei giorni scorsi si sono riunite in municipio diverse realtà associative: Croce rossa, Consorzio Comunità Brianza, San Vincenzo, Caritas, Casa del Volontariato, Aps Salvagente, Consorzio Exit, Ti do una mano, Food For All, Armadio dei Poveri e Fondazione della Comunità Monza e Brianza.
«La risposta generosa del nostro esercito della solidarietà è stata esemplare come sempre, dimostrando ancora una volta il grande cuore di Monza, che sa anticipare i bisogni ed offrire spontaneamente aiuti, sostegno e attenzione», ha detto l’assessore alle politiche sociali Désirée Merlini che hanno organizzato l’incontro per raccogliere anche le prime disponibilità di alloggi e promuovere il modello dell’accoglienza diffusa in città, da affiancare ai Sai (Servizi di accoglienza e integrazione).
Oltre al numero di telefono è possibile anche contattare i servizi, per gli stessi motivi, all’indirizzo email emergenzaucraina@comune.monza.it. “Il magazzino della protezione civile comunale sarà adibito ad hub di raccolta e stoccaggio di beni di prima necessità da inviare nelle zone di guerra – aggiunge il Comune – Nel frattempo sono sempre attivi i canali tradizionali per la raccolta di indumenti e di beni di derrate alimentari da destinare anche ad eventuali profughi che dovessero arrivare sul territorio nelle prossime settimane: Spazio 37 in via Borgazzi e Rete Pane e Rose”.